Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
L'azione si svolge nella Finlandia contemporanea, dove Gertrud (Elina Salo), con la complicità dell'amante Klaus (Esko Salminen), avvelena il marito per impossessarsi delle quote di maggioranza dell'azienda, ma non ha fatto i conti con il figlio Amleto (Pirkka-Pekka Petelius), che eredita il 51% della stessa; a complicare il tutto si aggiunge l'affaire tra Amleto e Ofelia (Kati Outinen).
Fra strambi tentativi di conversioni aziendali - Klaus vorrebbe produrre paperelle di plastica - non andati a buon fine e goffi approcci da parte del protagonista con la ritrosa Ofelia, si arriverà ad uno sconcertante (e sorprendente) finale.
Aki Kaurismaki, con 'Amleto si mette in affari', rilegge alla sua maniera la tragedia scespiriana, dandole una lettura interclassista, dirigendo un film che si discosta in parte dalla sua originalissima idea di cinema, dando luogo alla sua opera (finora visti 9 film su un totale di 17) che contiene il maggior numero di dialoghi in assoluto.
Tutti i personaggi - ad eccetto dei due laconici servitori, e chi ha visto il film capirà la valenza di tali silenzi - sono dotati di una certa loquacità, al contrario di un usuale film dell'autore finnico, in cui di solito sono gli sguardi a 'parlare', mentre le loro azioni seguono uno sviluppo il più delle volte imprevedibile.
Costruito su ritmi compassati, immerso in un bianco e nero che evoca atmosfere da cinema noir, inframmezzato da squarci di umorismo spiazzante e interpretato da attori feticcio di Kaurismaki, come Kati Outinen, Elina Salo, Esko Salminen e, in una particina, Matti Pellonpaa, 'Amleto si mette in affari' è una gustosa e irriverente variante dell'Amleto di Shakespeare ma, purtroppo, tra i film meno noti (e penso meno visti) della sua intera filmografia.
Voto: 7,5 (v.o.s.).
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