Regia di Daryl Duke vedi scheda film
Film di genere che convince fino a un certo punto. Paradossalmente, l'aspetto migliore del lavoro di Duke è l'ambientazione in una città, Toronto, che non troppo spesso ha costituito (soprattutto all'epoca) l'ambientazione così partecipe per opere cinematografiche.
L'inizio è abbastanza promettente, ma non tutto lo svolgimento è all'altezza, nonostante una trama intricata e ben congegnata.
Una volta tanto, devo criticare la scelta di attori che, al contrario, amo particolarmente. Elliott Gould, uno dei volti simbolo del cinema americano degli anni Settanta, non mi sembra che abbia la faccia adatta al ruolo. Lo scafato medico di M.A.S.H., il disilluso detective del Lungo addio, l'accanito giocatore di poker di California Poker non ha la faccia del travet, del timido e del tontolone e tanto meno ce l'ha di tutti e tre insieme e si capisce fin da subito che non si limiterà a fungere da vittima sacrificale al criminale Christopher Plummer.
La stessa inidoneità la riscontro a carico dell'ottima Susannah York, già angelica fidanzatina di Tom Jones e indiavolata moglie dell'Urlo di Skolimowski: qui è troppo vecchia e troppo inusuale nel ruolo di imbambolata cassiera, innamorata persa del collega Gould che se la rigira come vuole.
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