Regia di Haskell Wexler vedi scheda film
Un cameraman, che lavora per un'emittente televisiva, riprende gli avvenimenti più disparati tra cui incidenti, resse e proteste delle minoranze e del movimento controculturale. Nel frattempo intrapende una relazione con una donna (il cui marito, tralaltro, è stato mandato a combattere in Vietnam) che si ritroverà ad assistere in prima persona ad una protesta giovanile e alla dura risposta della polizia nei suoi confronti. Film particolare che si destreggia nella commistione di due generi cinematografici considerati agli antipodi: documentario e fiction. Il risultato è sicuramente interessante ed è degno di essere valutato. La parte documentaristica si contraddistingue per una notevole capacità di calarsi all'interno del clima americano del '68 anche tramite i vari riferimenti agli avvenimenti e ai personaggi socio-politici più importanti di quegli anni come la figura di Bob Kennedy, l'acquisizione dei diritti da parte degli afroamericani, il movimento controculturale. Ciò risalta in particolar modo nella memorabile escalation finale che rende ben vivida la repressione della polizia nei confronti dei giovani protestanti. Purtroppo la parte narrativa, o di fiction, risulta molto meno interessante a causa di una trama non sufficientemente curata e dei personaggi poco sviluppati che ruotano attorno a una vicenda melodrammatica che non brilla certamente per originalità. Nonostante questa grave lacuna, mi sento di promuovere il film per la sua indubbia capacità di aver trasmesso e fatto respirare al sottoscritto il '68 americano.
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