Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
Due attrici indimenticabili (Susan Hayward e Debra Paget) accompagnano i protagonisti maschili (Robinson e Conte) in questo bel noir ricoprendo ciascuna un ruolo fondamentale: la donna (o moglie) vista con occhi completamente diversi da una generazione patriarcale (proveniente dall'Italia) e da quella immediatamente successiva (in America).
AMARO DESTINO (1947)
"Quanto è più crudele del morso di un serpente l'ingratitudine di un figlio" (Re Lear).
Il barbiere italiano divenuto banchiere è E.G. Robinson e R. Conte è uno dei suoi tre figli. Noir di Mankiewicz sulla vendetta.
Da rancori tra generazioni diverse acuiti dalla importanza del denaro in una società capitalistica. Fino a conseguenze estreme.
https://www.youtube.com/watch?v=yfJEeg97RVg
(una buona visione in rete, con sottotitoli portoghesi)
(una delle prime immagini del film: Max Monetti - Conte - accolto dai suoi fratelli non appena uscito dal carcere)
Con le prime delle prossime immagini ha inizio un lungo flashback che parte dai tempi in cui il capo famiglia Gino Monetti si sedeva a capotavola senza aver ancora compreso il senso del titolo del film: "una casa di stranieri":
La moglie di Gino, Teresa, è interpretata da Esther Minciotti (1888/1962). Attrice nata a Torino che fece teatro e cinema negli USA.
Debra Paget è Maria Domenico, destinata a diventare signora Monetti. A tavola con la madre, che a Gino si rivolge in italiano.
Qui sotto invece Irene Bennett, americana, interpretata dalla Hayward.
Nel prossimo fotogramma Gino Monetti aiutato dal primogenito Joe a lavarsi la schiena. L'attore che impersona quest'ultimo è Luther Adler (1903/1984), statunitense con origini russe che esordì a Broadway nel '21 e finì la sua carriera sessant'anni dopo in "Diritto di cronaca".
Un momento importante del film. Gino Monetti fa visita al secondogenito Max in carcere.
Le espressioni dei due fanno capire che qualche problema c'è.
Nota 1: Nella 3.a edizione (settembre 1949) del Festival di Cannes Edward G. Robinson fu premiato per la migliore interpretazione maschile in questo film.
Nota 2: In versione western, remake (da vedere) di "Amaro destino" è considerato "La lancia che uccide" (Dmytryk, 1954) in cui pure i figli sono quattro maschi. Bastarono tre femmine nel KING LEAR di Shakespeare, fonte di ispirazione comune.
Un saluto da
cherubino,
25 aprile 2018
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