Regia di Louis Malle vedi scheda film
Jeanne è la moglie del direttore di un giornale di Digione e va spesso a Parigi, dove frequenta l’alta società grazie a un’amica e ha una relazione con un aristocratico spagnolo; un giorno, mentre sta tornando a casa, la sua automobile deve fermarsi per un guasto: il contrattempo cambierà i destini di tutti. Storia di un bovarismo al quadrato: una donna, annoiata non solo del marito ma anche dell’amante ufficiale (che in effetti è un concentrato di tutti i luoghi comuni sul tipo dell’hidalgo), decide di ricominciare da capo con qualcuno che ha il pregio di riuscire a farla ridere. Il messaggio è chiaro: amor omnia vincit. E tuttavia, anche a prescindere dalla verosimiglianza (d’accordo sugli uomini, ma possibile che una mamma decida di abbandonare la figlia piccola per seguire un tizio conosciuto poche ore prima? e infatti nella scena al bar ha almeno un accenno di resipiscenza), ciò non significa che ci si debba sorbire la lunga sequenza notturna (leggermente tagliata nell’edizione italiana) con due persone adulte che si scambiano frasi degne dei Baci Perugina. C’è anche una pedante voce off che spiega dettagliatamente i pensieri di Jeanne: cosa che sarebbe giustificata in un romanzo, non in un film. Una curiosità sui titoli di testa: quella che si vede sullo sfondo è la Carte de Tendre, ossia la mappa di un paese immaginario con elementi geografici allegorici ideata nel ’600.
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