Regia di Park Hoon-Jung vedi scheda film
Convincente thriller adrenalinico d'azione coreano, il genere che sanno fare ormai da diversi anni meglio di chiunque altro-tranne forse i francesi- assieme al poliziesco, con buoni attori(su tutti Kim Seon-Ho, davvero bravo nella sua gelida ironia con qualcosa che traspare sempre sul volto, come affiorante da qualche profondità e in procinto di spezzarsi, poi capiremo perchè), ben dosato anche nelle caratteristiche sequenze d'azione di lotta all'ultimo sangue, imponenti massacri in crescendo di piani sequenza, compiuti da un uomo solo con qualsiasi arma da fuoco, impropria o meno capiti in mano, contro eserciti di scagnozzi.
Non manca come capita spesso nel cinema asiatico, una certa e superflua in minima misura irritante, fascinazione edonistica e merceologica per la ricchezza esagerata-sempre coniugata ad un origine malavitosa-, e i suoi simboli esteriori più lussuosi ed esclusivi, ovviamente le macchine, qui Maserati Ghibli, la adorata Mercedes "ottima, affidabile macchina di lusso" del killer di origine "Kopino"(i meticci mezzo coreani e filippini) "Nobleman", e i nugoli di Aston Martin dell'erede di un impero conglomerato di origine criminale, con le quali si muove Kim Kang-Woo/Han Yi-sa, e il suo esercito di guardiaspalle.
Park Hoon-jung dopo "New World", "The Tiger", "V.I.P.", "Night in Paradise", si conferma come uno dei registi corani più interessanti della sua generazione proprio all'interno del noir thriller, e degno continuatore di Park Chan-Wook per come anche le sue storie siano sempre contraddistinte dalla ferocia dettata dall'avidità dell'uomo per i soldi e il potere, sopra ogni altra cosa ed essere umano finanche un fratellastro, anche questa cifra narrativa abbastanza distintiva del cinema coreano, che rispecchia una società "turbo"capitalistica molto efficientista e tra le più ricche del pianeta; ma anche rigidamente irreggimentata in classi, e con sacche di povertà e divaricazione tra ricchi e poveri, oltre che condizioni lavorative disumane e robotiche, impressionanti.
John Nada
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