Regia di Rouben Mamoulian vedi scheda film
Un sarto parigino si reca nel castello del suo principale cliente, un nobile spendaccione ma insolvente, per esigere il pagamento dei vestiti che gli ha confezionato; qui viene scambiato per un barone e si innamora di una principessa, che lo ricambierebbe ma che, quando apprende la sua vera identità, riprecipita nei pregiudizi di casta. Commedia musicale con moralina interclassista incorporata, interpretata dalla classica coppia lubitschana Chevalier-MacDonald e che probabilmente Lubitsch avrebbe diretto meglio (Alessandro Pirolini parla di “tentativo d’imitazione solo parzialmente riuscito, fra cadute di ritmo, imperfezioni, caratteri secondari spesso totalmente irrilevanti nell’economia del racconto e un umorismo indubbiamente meno sottile”). Ma anche così resta un bel documento degli albori del genere, con alcune trovate notevoli: in primo luogo quella della scena iniziale, nella quale i rumori della città al risveglio finiscono per fondersi in un’unica melodia. Censurabile la scelta di non sottotitolare le canzoni, che spesso sono in realtà dialoghi con accompagnamento musicale e quindi fanno parte a pieno titolo dell’azione.
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