Regia di Harry Lachman vedi scheda film
Arrivano i gemelli marinai di Stanlio e Ollio, e portano con sè un mare di guai: zuffe buffe, scambi di persona e di cravatta, sequestri di calzoni a scopo di estorsione, e qualche pericolo mortale. Avvertenza: la rocambolesca e insistita sequenza finale sull'orlo del baratro può causare un'esplosione di risate. Voto 7.
Stanlio e Ollio hanno dei gemelli e non ce l'hanno mai detto! Forse se ne saranno dimenticati, dal momento che i fratelli sono andati per mare e non si sono fatti più sentire... almeno sino a che la loro nave non attracca in città, sollevando un'ondata di equivoci e qui pro quo. La vicenda è fedele al detto "marinai donne e guai" (con la netta prevalenza di questi ultimi); il buffo sdoppiamento permette ai due (o ai quattro? non saprei) di affiancare in uno stesso lungometraggio due varianti delle loro maschere comiche: quella borghese e inquadrata, con un'occupazione stabile e una vita coniugale piuttosto felice, e quella scapestrata, vagabonda e sempre in cerca di (dis)avventure. I gemelli "marittimi" sembrano essere usciti direttamente dai cortometraggi muti del duo "Marinai a terra" (1928) e "I due ammiragli"(1929), di cui viene ripresa in parte la trama, con tentativi di far colpo sulle ragazze i cui sviluppi sono assai pericolosi; qualche spunto (il gioiello che passa di mano rocambolescamente) viene anche da "Ecco mia moglie", corto del 1929. Il pretesto comico dello sdoppiamento verrà utilizzato anche da Bud Spencer e Terence Hill (che spesso hanno preso spunto, con ottimi risultati, dai maestri Stanlio e Ollio) nel film del 1984 "Non c'è due senza quattro". Occhio al finale di "Allegri gemelli": una scena "bilicista" drammaticamente esilarante che non teme confronti, tra le più divertenti nella storia del cinema.
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