Regia di Lino Del Fra, Cecilia Mangini, Lino Micciché vedi scheda film
Un documentario sul fascismo che sfiora la perfezione. La completezza e la serietà della lettura storica è il pregio, anche per la capacità di incardinare il momento peggiore della storia italiana (che ha avuto quasi solo momenti negativi, peraltro) in tutto quello che ha preceduto il fascismo (strapotere della grande borghesia con la seconda rivoluzione industriale, imperialismi coloniali, prima guerra mondiale, affermazioni del socialismo…), e in ciò che lo ha seguito (la repressione democristiana delle rivendicazioni di sinistra…), con il coraggio di arrivare sino a quelli che, per i registi, erano i mesi della contemporaneità. L’inquadramento storico è molto ampio anche per il collegamento con la storia internazionale (il nazismo, la guerra civile spagnola…).
Un’opera di vasto respiro che dice le verità anche scomode, e per questo aumenta il proprio pregio di opera d’arte. Per questo, infatti, venne censurata e ostacolata nei modi più vergognosi dal potere democristiano (si era nel ’62; e il volumetto allegato al dvd ne rende ragione in modo altamente istruttivo). A quel pessimo potere non poteva andare a genio il fatto che il documentario facesse emergere la verità su questi due punti: 1) il fascismo ha avuto successo solo perché è stato sovvenzionato da grandi agrari e grande borghesia del Nord, insomma dai ricchi più organizzati, al fine di soffocare le rivendicazioni dei lavoratori, che per grandissima parte erano invece giustificatissime, contro ogni forma di sfruttamento; 2) il consenso determinante della Chiesa cattolica, che nel fascismo ha apprezzato, nei collaudati modi felpati ma reali della propria tradizione, la lotta contro i secolari nemici della chiesa, almeno da metà ‘700 sin lì (illuminismo, giuseppinismo, rivoluzione francese, moti liberali dell’800..), ovvero la democrazia e la libertà di pensiero, fra gli altri.
L’intelligenza nella scelta dei contenuti e delle immagini è avvalorata dalla colonna sonora, e soprattutto dal testo. Franco Fortini descrive in modo impeccabile gli orrori del fascismo, tra l’ineccepibilità del registro storico e la grande capacità del poeta di suggestionare e appassionare. Il film, veloce, commuove ampiamente, facendo appassionare, e parteggiare per chi ci ha rimesso molta della propria esistenza, quando non tutto, per lottare per quel bene comune, indispensabile per tutti coloro che vogliono una coscienza profondamente felice: la necessità di lottare contro ogni ingiustizia, ogni privilegio, ogni violenza impunita, ogni falsificazione della verità, ogni indottrinamento, ogni opportunismo, ogni servilismo, ogni conformismo. In una parola, lottare contro il fascismo, e ogni totalitarismo.
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