Regia di Simone Scafidi vedi scheda film
Celebrazione di Dario Argento. Chiamato dal regista Simone Scafidi, Giada Mazzoleni e il gruppo di Nocturno a rivivere sé stesso in un albergo ben poco sinistro (come vuole la leggenda) ma rassicurante. Lui, il maestro italiano dell’horror, prova a reagire in romanesco ma sta al gioco della confessione. Per fortuna sfilano i suoi film in fotogramma e sui set, gli interventi propiziatori di Guillermo Del Toro, Nicolas Winding Refn e Gaspar Noè, i quali ne tessono le lodi e l’ispirazione; le testimonianze vivide e talvolta già sentite di Luigi Cozzi, Michele Soavi, Franco Ferrini, Vittorio Cecchi Gori, delle figlie, della sorella e della ex moglie. Quanto ci manca Daria Nicolodi. Si privilegiano le fragilità, il lato oscuro dell’uomo, gli scontri sui set (Cristina Marsillach), la crisi dopo la morte del padre produttore Salvatore, il ruolo decisivo di Asia nella filmografia argentiana e non solo. “Panico”, alla fin fine, è una (auto)analisi filmica e psicologica.
Il cinema di Dario Argento è chiuso in una scatola magica e misteriosa che è la sua mente. E credo che valga per tutti gli autori. La sua produzione di gialli, thriller, horror è sempre stata nella sua testa. Come David Lynch che riproduce su pellicola sogni e incubi personali. Argento è come se fosse sempre stato in una camera d’albergo a inventare storie, fiabe, favole fatte di paura e di panico. Il panico del titolo è il delirio suggerisce egli stesso, una febbre molto alta che ti fa concepire opere. E lui Dario, ormai, appare pacificato, rallentato, finalmente in peso, un po’ appesantito. Come se avesse finalmente metabolizzato i suoi sogni e le sue visioni e le paure ancestrali. La chiusura sembra una citazione/omaggio a quel Sergio Leone che lo chiamò con Bernardo Bertolucci a ridosso del ’68 per dare un input rivoluzionario ad un western classico e moderno insieme, “C’era una volta il west”. Quell’infinito primo piano che si chiude con un sorriso alla Noodles o alla Gioconda è la pace dei brividi, la migliore conclusione possibile per una grande carriera.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta