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Il giorno dell'incontro

Regia di Jack Huston vedi scheda film

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La recensione su Il giorno dell'incontro

di diomede917
8 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: IL GIORNO DELL’INCONTRO

Grazie a Boardwalk Empire che ha fatto incontrare artisticamente parlando Jack Huston, Micheal Pitt e Steve Buscemi.

Grazie a Movies Inspired per aver estratto dal limbo delle opere perdute presentate a Venezia nel 2023 e portato in sala questa piccola e grande opera prima che è un autentico gioiello che omaggia il cinema sofferto e disperato di una volta raccontando il percorso di questo loser di nome Mike Flannigan con una poesia incredibile.

Jack Huston, nipote di cotanto nonno e di cotanta zia, con il suo film omaggia, rispetta e personalizza una via crucis che dura 24 ore e 12 round. La discesa agli inferi della redenzione da parte di un pugile dilaniato dal dolore e dal senso di colpa.

Fin dal titolo il regista parte dal cortometraggio dell’allora sconosciuto Stanley Kubrick quel Day of the fight dove seguiva per un giorno Il campione dei pesi medi Walter Cartier alla vigilia di un incontro importante.

Jack Huston fa lo stesso ma facendogli fare un percorso molto simile all’ultimo giorno di libertà di Edward Norton nella 25° ora.

Fin dalle prime ore dell’alba facendolo correre come Rocky e il jazz sparato nelle orecchie.

Mikey l’irlandese ha tante cose da sistemare nel suo giorno speciale.

Deve riprendersi la credibilità da campione del mondo dei pesi medi spezzata da un omicidio stradale dove è morte un bambino e che gli sono costati 10 anni di carcere.

Deve dire ti amo l’ultima volta alla donna della sua vita: la moglie Jessica.

Deve confessare i suoi peccati al suo migliore amico diventato prete e che ha scommesso contro di lui (cadrai sicuramente al quinto round).

Deve fare una polizza assicurativa per la sua amata figlia Sasha scommettendo tutto quello che ha sulla sua improbabile vittoria.

Deve fare i conti con il suo doloroso passato fatto di violenze paterne e suicidi materni.

Jack Huston ci rappresenta tutto questo calvario pedinando con la sua cinepresa un Micheal Pitt da Oscar, una faccia e un corpo da macello che ricorda il Mickey Rourke di The Wrestler.

Usando quel bianco e nero tanto caro al mondo della boxe soprattutto da quel capolavoro che è stato Toro Scatenato qui degnamente rappresentata da un Joe Pesci (produttore esecutivo) che parla solo con gli occhi.

Ma è soprattutto la colonna sonora che ci racconta il viaggio all’interno del dolore di Mikey l’irlandese.

L’uso di The Book of Love di Peter Gabriel che accompagna l’incontro tra Micheal Pitt e Nicolette Robinson è di una poesia disarmante. Ci fa capire l’immensità di questo amore anche davanti a una pizza col doppio formaggio.

Anche se il meglio ce lo riserva Have You Ever Seen The Rain? cantata live sulle note di un pianoforte che gronda dolore e la voce di Nicolette Robinson strozzata dalle lacrime per un amore che è stato e che non ritornerà più.

Grazie Jack Huston che ci hai regalato una delle opere prime più belle degli ultimi 10 anni e uno dei personaggi che difficilmente ci toglieremo dalla nostra memoria.

Un personaggio che va incontro al suo destino con una dignità e una tenerezza dilaniante che ci devesta l’anima.

Voto 8

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