Regia di Nehir Tuna vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 80 - ORIZZONTI
In una Turchia di fine anni '90 divisa tra i sostenitori del laicismo sulla scia della scuola di Atatürk e gli osservanti più radicali legati alla dottrina mysulmana, la vita del 14enne borghese Ahmet è divisa tra scuole private occidentali, care e prestigiose, e rispetto della tradizione religiosa più rigorosa.
Quest'ultima, richiesta tassativamente dal padre, richiede che il giovane pernotti, anziché nella villa familiare piena di agi e confort, negli "yurt", ovvero dormitori maschili ove viene insegnata e messa in atto la catechesi più rigorosa in nome di Hallah.
È lì che Ahmet conosce un giovane squattrinato più grande di lui e ne diventa amico, non senza averne subito qualche piccola grande tirannia e al punto da ritrovarli inseparabili, fino alla fuga che li vedrà protagonisti, alla ricerca del loro inverosimile ma galvanizzante progetto di vita. Dormitory di Neir Thuna è un'altra chicca dalla sezione Orizzonti.
Un coming of age delicato, sensibile su una presa di coscienza anche sessuale, oltre che caratteriale, che vive nel dualismo forzato del giovane protagonista, una contraddizione lancinante che spacca in due un paese già di per sé geolocalizzato in un confine strategico tra Oriente ed Occidente.
La maturità si sviluppa con l'avvento del colore e la sensazione di libertà goduta per la prima vera volta nella vita tramite il viaggio intrapreso dai due amici, si esprime attraverso la voce magica e calda di Nada con la sua magica "Ma che freddo fa".
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