Regia di Shinya Tsukamoto vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 80 - ORIZZONTI
"I soldati che non hanno fatto ritorno non sono persone da temere".
Alla fine della Seconda guerra mondiale presso un piccolo ristorante giapponese quasi completamente compromesso dai bombardamenti, una donna timorosa e guardinga sopravvive vendendo il proprio corpo a uomini di passaggio.
Un orfano di guerra entra ormai con cadenza periodica di nascosto nella casa di lei per rubare un po' di cibo, e un giovane soldato timido ed educato arriva come cliente, senza tuttavia pretendere prestazioni sessuali.
I tre inizieranno una strana vita insieme, come l'ombra di una famiglia che avrebbe potuto essere felice in un altro contesto, o in un altro mondo.
Ma quel effimero idillio si rivela un fragile momento di stasi che non potrà durare troppo a lungo.
La guerra devasta anche quando è ufficialmente finita, e la vita di alcuni individui naviga verso derive inesorabili, almeno fino a che un bimbo non interviene dal nulla per rimpolpare in ognuno la voglia di tornare a sperare, e vivere degnamente. Shinya Tsukamoto firma un piccolo gioiello nel quale il gran maestro nipponico conferma la sua maestria nella costruzione delle riprese e nell'impostazione delle splendide inquadrature.
Shadow of fire fornisce all'occhio dello spettatore uno splendido e pessimistico ritratto di una disfatta umana resa anche claustrofobica dalla presenza di ambienti sinistri e disadorni, specchio coerente di una distruzione che potrà rivelarsi ancora più devastante nei luoghi aperti devastati dal fuoco nemico.
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