Regia di Mariana Arriaga vedi scheda film
80° MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2023) – ORIZZONTI
Nel 1993 un devastante incidente causato da un Tir che invade la corsia opposta spezza la vita di un giovane padre in viaggio col figlio dodicenne Salvador verso un battuta di caccia. Solo due anni dopo ritroviamo quella famiglia messicana alla ricerca di un nuovo difficile equilibrio, con la madre che si è trovata un nuovo compagno, mentre il ragazzino e il fratello maggiore Fernando portano ancora tutto il peso e le cicatrici (anche fisiche per Salvador) della perdita. Soprattutto Fernando è ossessionato da pensieri morbosi e propositi di vendetta, che, una volta individuato il camionista responsabile nello Stato settentrionale di Coahuila, pensa di porre in essere approfittando di una vacanza della madre e del compagno in Spagna. I due fratelli si sono procurati una pistola, ma sono controvoglia obbligati a portarsi dietro anche l’ignara Paula, la figlia del fidanzato della madre, che si aggrega a quella che crede una vacanza insieme al suo appiccicoso fidanzatino Eduardo, che ad ogni modo verrà mollato ben presto per strada, continuando in tre il viaggio verso Coahuila.
Avventura on the road sulla strade assolate del Messico che tagliano sconfinati deserti, A Cielo Abierto è però soprattutto il percorso di due giovani per imparare a fare i conti con il dolore della perdita e con l’ingiustizia della vita e di un caso beffardo ed insensato che aveva portato il loro papà sulla traiettoria di un camionista addormentato al volante. Alla fine, scovato e sequestrato il camionista, che si rivela un povero disgraziato vittima anche lui della sfortuna e roso dal senso di colpa, i ragazzi scopriranno anche l’inutilità della vendetta ed il potere terapeutico del perdono.
A Cielo Abierto è un ritratto adolescenziale incentrato sul rapporto tra due fratelli, Fernando e Salvador, sul loro diventare grandi insieme imparando ad accettare il dolore e a superare il lutto. Pur essendo il minore Salvador sembra a volte più maturo, nonostante sia stato coinvolto nel traumatico evento in prima persona. Il personaggio di Paula rappresenta invece l’incontro con il femminile e con il desiderio che non può mancare nel ritratto dell’ adolescenza dei due ragazzi.
Non è un caso direi che il film sia l’opera a quattro mani di un fratello e una sorella registi, Mariana e Santiago Arriaga, figli dello sceneggiatore di Babel, 21 Grammi e Amores Perros e autore anche dello script di quest’opera prima dei suoi figli. La famiglia, sullo schermo e sul set, è per eccellenza il luogo dell’unità da non dissolvere mai, per affrontare anche le prove più dure dell’esistenza. Storia e atmosfere non sono del tutto originali (la sceneggiatura infatti venne scritta da Guillermo Arriaga negli anni 90, epoca in cui è rimasta l'ambientazione), ma il film rappresenta una buona prova di debutto per i fratelli registi.
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