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Invelle

Regia di Simone Massi vedi scheda film

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La recensione su Invelle

di steno79
8 stelle

Ieri sera ho partecipato ad una proiezione speciale di "Invelle" di Simone Massi al cinema Giulio Cesare di Roma con la presenza del regista, ed è stato un piccolo evento, oltre che la scoperta di un nuovo autore. Massi è un animatore italiano di talento, uno dei più apprezzati a livello internazionale, e finora ha realizzato diversi cortometraggi fra cui l'acclamato "La memoria dei cani". "Invelle" è il suo primo lungometraggio, frutto di un lavoro certosino e presentato alla mostra di Venezia del 2023, ora finalmente in sala, anche se con una distribuzione limitata.

Si tratta di un'opera per molti versi sperimentale, una cronaca di vita contadina e operaia che guarda inevitabilmente ad Olmi e forse a Petri, assolutamente inedita per un cinema di animazione dalle prospettive limitate come quello nostrano. Massi propone tre episodi situati temporalmente nel 1918, nel 1943 e nel 1978, dunque le due Guerre mondiali e gli anni di piombo, per vedere come si è evoluta la condizione proletaria nelle campagne marchigiane attraverso la storia di tre bambini che fanno da portavoce ideale, Zelinda, Assunta e Icaro, di cui la prima potrebbe essere la nonna, la seconda la madre e il terzo il figlio e nipote, anche se questo non viene detto a chiare lettere. Il film non è affatto semplice, non desidera esserlo, ma se si è pronti ad una visione un po' diversa da quelle ormai standardizzate della Pixar o di Ghibli, può essere un'esperienza affascinante.

Lo stile visivo di Massi è assai originale ma non saprei descriverlo in maniera accurata, dà l'impressione di immagini "graffiate" su uno sfondo nero, e ricorre qui alla tecnica del rotoscopio che ha previsto anche riprese dal vero con attori e poi una riscrittura animata delle stesse: personalmente ho apprezzato questo lavoro, soprattutto in certi momenti di forte evidenza figurativa come nelle apparizioni del colore rosso, e comunque mi sembra uno stile unico, per nulla derivativo. La trama procede per piccoli episodi, in maniera frammentata, volutamente minimalista, però forse non del tutto accessibile soprattutto ai non iniziati, e devo ammettere che qualche confusione sul contenuto di certe sequenze a tratti si è affacciata, dato che un linguaggio del genere prevederebbe già prima della visione una familiarità con la materia narrativa, per sciogliere certi dubbi che sorgono spontanei. Accompagnato dalle voci di un cast attoriale di prestigio, il film merita un'ampia diffusione, è una scommessa in gran parte vinta attraverso una ricognizione seria e anche dolorosa sulla nostra storia attraverso un linguaggio espressivo che solo in apparenza non è adatto.

Voto 8/10

scena

Invelle (2023): scena

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