Regia di William Friedkin vedi scheda film
The Caine Mutiny Court-Martial (2023): locandina
FESTIVAL DI VENEZIA 80 - FUORI CONCORSO
In un'aula di un tribunale militare si stanno tenendo le fasi iniziali di un processo intentato contro il secondo ufficiale di bordo (Jake Lacy), reo di aver restituito il comandante della nave da trasporto Caine (Kiefer Sutherland) durante le drammatiche fasi di gestione di una forte tempesta, che il capitano non avrebbe saputo gestire correttamente e con la dovuta esperienza che gli di dovrebbe addire.
A difendere il secondo ufficiale,accusato del grave reato di ammutinamento, un tenace ufficiale dell'aviazione già avvocato nella vita civile (Jason Clarke).
Le claustrofobico ma incalzanti fasi del bilancio, complete di testimonianze accurate da parte dei vari test chiamati a deporre, costruiranno poco per volta un puzzle veritiero di ciò che accadde quel funesto giorno in balia dell'uragano.
Ma, al di là dei colpevoli effettivi assicurati al giudizio dell'uomo e delle forze armate, verranno a galla anche responsabilità morali che esulano dalla tradizionale inchiesta, ma che il zelante ed apparentemente sottotono avvocato difensore saprà far valere.
L'ultimo lavoro del recentemente compianto, geniale William Friedkin è un lavoro televisivo incalzante e impeccabile, e pure cinematograficamente molto raffinato.
The Caine Mutiny Court-Martial (2023): Jason Clarke
Il film è un remake attualizzato e ricondotto alla pura dinamica processuale, di in celebre film con Bogart diretto da Edward Dmytryk nel 1954, in cui, ancora una volta, il grande regista dà prova di amare i contesti giuridici e la dinamica della risoluzione legale, ancora una volta rivelatrice e dirimente, non meno che nell'altro riuscito remake de La parola ai giurati, diretto nel 1997 sempre per la TV, e coerente anche con lo sviluppo processuale del controverso ma notevole Rampage, diretto da Friedkin nel 1987 ed incentrato sul dilemma della applicazione della pena di morte.
The Caine Mutinity Court Martial di Friedkin si rivela un lavoro solo apparentemente semplice e schietto, ma anche verosimilmente ed amabilmente retorico fino a risultare attanagliante.
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