Regia di Fien Troch vedi scheda film
Holly (2023): locandina
FESTIVAL DI VENEZIA 80 - CONCORSO Holly è il nome di una quindicenne che, schiva e un po' impacciata, si ritrova dapprima solitaria e senza amici, poi letteralmente bullizzata dai coetanei che si convincono sia strana.
Il giorno in cui telefona di primo mattino a scuola per comunicare che non andrà a lezione, adducendo motivazioni gravi inerenti la sorta della scuola stessa, e poco dopo in grosso incendio del plesso scolastico provoca la morte di dieci alunni, ecco che Holly si trasforma da matta della scuola a santina da sfruttare come fenomeno da baraccone a convenienza di chi si appresta a coinvolgerla.
La regista belga di Home torna al Lido, dopo Home presentato ad Orizzonti 2015, meritandosi stavolta la prestigiosa sezione del Concorso.
Holly (2023): scena
Il film, che rimane sin troppo sospeso, si rivela una sorta di Carrie di Stephen King, ma meno istintiva e satanica, che finisce da bullizzata a santificata per i suoi paventati poteri premonitori che la trasformano da oggetto di scherno, ad utensile prezioso e scaramantico.
Fien Troch dirige un film dalla storia tutt'altro che nuova, che si rivela un po' inerte, che non svela particolari doti artistiche o narrative in capo alla finestra che si rivelò più incisiva ed interessante nel precedente e già accennato film Home.
Holly (2023): Cathalina Geraerts, Greet Verstraete
Anche a livello di interpretazione, Holly non si segnala per prestazioni di eccessivo rilievo e la vicenda scorre via in po' risalita e lenta, senza mai riuscire a provocare qualche guizzo di interesse nello spettatore.
L'inclusione del titolo tra i film del Concorso si rivela a tutti gli effetti decisamente un azzardo, Ancor più quando si nota proprio "parcheggiato" in Orizzonti il bel lavoro più recente del grande autore giapponese Tsukamoto, Shadow of Fire.
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