Regia di Stéphane Brizé vedi scheda film
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: LE OCCASIONI DELL’AMORE
Hors-Saison, quale titolo più azzeccato per l’ultimo film di Stéphane Brizé in salsa Lelouchiana. “Un Uomo e Una Donna” oggi, “Fuori Stagione”.
Perché diversi sono i significati che posso essere contenuti nel titolo originale (e noi bravissimi ancora una volta ad intitolarlo con il più romantico “Le Occasioni dell’amore”).
Fuori Stagione è la Spa dove è alloggiato per una settimana l’attore Mathieu. È un uomo in profonda crisi che spera di risolvere grazie alla Talassoterapia. Vive in prima persona “Il Mare d’Inverno” della Bretagna come fosse protagonista della canzone di Enrico Ruggeri.
Fuori Stagione è l’amore che ha legato Mathieu ad Alice, dopo 15 anni il destino li fa incontrare in questo posto ventoso e arcigno come sono diventate le loro anime e il loro cuore al termine di quella storia d’amore che ha segnato in maniera definitiva anche le loro vite.
Fuori Stagione è anche la data d’uscita di questo film che fu presentato a Venezia nel 2023, ottenendo un grande consenso di critica, ma che vede le sale (poche per la verità) in questo Natale 2024 dando però un tocco di qualità altissima grazie alle performance attoriali dei due protagonisti Guillaume Canet e Alba Rohrwacher (non l’avevo mai vista ridere così intensamente, è di una bellezza disarmante e con quel sorriso e con quei occhi che lo accompagnano rendono al meglio la purezza e il dolore del suo personaggio).
Stéphane Brizé dirige con delicatezza l’incontro di queste due solitudini. Di questo amore ricco di cose non dette tra un uomo banale e una donna con tanti complessi d’inferiorità.
Lui ha 50 anni, è un attore di cinema molto conosciuto, sposato con una giornalista televisiva molto amata in Francia, ed è un uomo in fuga dal grande salto pompato dai giornali. Il suo debutto nel teatro che potrebbe significare la sua fine artistica, lui ha bisogno che la gente lo riconosca per strada, ha bisogno che il suo ego venga alimentato dai complimenti. È il vero motivo per cui lascio Alice 15 anni prima.
Alice è una donna che è stata fatta a pezzi da Mathieu e dal suo desiderio di fama, non si è mai sentita alla sua altezza. Adesso fa l’insegnante di piano ed è sposata con il medico che le ha salvato la sua salute mentale ed è mamma di una bellissima adolescente che la guarda con l’amore e il desiderio di non provare quel profondo dolore che solo una delusione sentimentale ti può dare.
Alice ha dentro di sé un tantissimo vissuto di non detto che vorrebbe dire a Mathieu e che solo nelle note al pianoforte può sfogare. Ha composto la colonna sonora di quell’amore mai realizzato ma che proprio in quei giorni può avere una sua seconda possibilità di essere vissuto.
Stéphane Brizé è bravissimo a raccontarci con delicatezza e con il suo tempo queste anime in pena che si cercavano da anni, il loro passeggiare sulla spiaggia sembra quasi seguire il tragitto di due linee parallele destinate a non incontrarsi mai in balia di un vento che da un momento all’altro potrebbe spazzarli via per sempre.
Nonostante siano passati 15 anni, tra Alice e Mathieu non prevale il sentimento della rabbia e del rancore ma quello del purtroppo è andata così.
I loro messaggi al cellulare sono sempre quelli di una volta, accompagnati da immagini che fotografano il momento del loro stato d’animo.
Si concedono un unico giorno da fidanzati andando al matrimonio della migliore amica di Alice, una donna che ha tenuto repressa la propria omosessualità diventando moglie e madre devota per poi aprire il proprio cuore in età matura alla persona che ha amato veramente nella sua vita.
La videointervista alla neosposa è un qualcosa che spezza il cuore in due perché spiega con semplicità che cosa è l’amore.
Brizé si affida alla bravura dei suoi interpreti, li pedina, li spia ma non li esaspera.
La vita ha già scelto per loro e loro si sono ritagliati quei pochi giorni che la “Fuori Stagione” ha voluto regalare.
Forse è meglio non incontrarsi più, lui rimanendo da solo con le sue debolezze e le sue fragilità e lei con la consapevolezza di aver superato un grande dolore che le ha lasciato una cicatrice simbolo comunque della sua grande forza.
P.S. Cari Autori italiani torniamo a raccontare storie d’amore come queste, non possiamo lasciare ai francesi proprio tutto.
Voto 7,5
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