Regia di Stéphane Brizé vedi scheda film
Venezia 80. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Un attore timoroso ed un uomo in crisi tra matrimonio e mezza età. Un resort di lusso in una località bretone ed una forzata prigionia dove sciogliere muscoli contratti dall'acido lattico prodotto dall'ansia di insuccesso. Una pianista incredula ed il sacrosanto desiderio di chiedere perché e per come la vita abbia preso un certo sentiero. Questi gli ingredienti di "Horse-Saison" impropriamente tradotto con il solito fuorviante e melenso titolo italiano "Le occasioni dell'amore". L'originale allude al soggiorno "fuori stagione" di Mathieu in un centro termale. Di fatto simboleggia l'occasione di un incontro che si consuma fuori tempo massimo, in una stagione della vita di Mathieu e Alice in cui la passione ha lasciato spazio alla stabilità, ai figli, alla carriera, al matrimonio.
Ma che significato si nasconde in questo "fuori stagione" consumato tra gli ex fidanzati di un tempo? Dopo quindici anni di distacco Stéphane Brizé vuole davvero portare sullo schermo la cronaca di un nuovo incontro? La chance di rigenerare una vecchia liaison?
Non lasciatevi ingannare dal titolo del distributore italiano. La fiammella accesa da Mathieu e Alice nelle luci plumbee del nord della Francia si consuma troppo rapidamente per poter parlare di occasioni dell'amore. "Horse-Saison" è, piuttosto, l'occasione per fare chiarezza, è la possibilità di ricomporre i lembi di una ferita malamente rinsaldata a seguito di un addio frettoloso pronunciato molto tempo prima.
L'incontro tra Alice e Matthieu, per quanto romantico e travolgente, è molto meno di un amore, semmai il suo ricordo malinconico. Mathieu e Alice non sono più quelli di un tempo, il loro desiderio magari sí, ma le loro esperienze raccontano tutt'altro. Brizé ci dice che il desiderio e l'attrazione possono rimanere immutati ma ciò che cambia sono i desideri e le necessità. Ed allora finita la tempesta torna nuovamente il sereno. I sensi abdicano e la ragione, detronizzata e poi rimessa sul suo scranno, chiede ed ottiene il motivo di un finale amaro pronunciato molti anni prima. La scappatella tra i due ex amanti è liberatoria. Elabora la partita e la sconfitta. La presa di coscienza è la meta finale. Il passato non può tornare e, forse, non ne vale la pena. La riconciliazione con l'altro/a e con se stessi per un abbandono irragionevole ha la consistenza durevole del dolce ricordo di una passione travolgente quanto lontana.
"Horse Saison" è garbato ed intelligente. Affronta la materia del ricongiungimento e del tradimento con tatto e con molta ironia. Mathieu alle prese con i gadget della propria suite è divertente. Un pesce fuor d'acqua quanto può sembrarlo Alice nella provincia senza sussulti della Francia settentrionale. Bravi in due attori. Canet ha il physique du rôle per interpretare l'attore belloccio e narcisista mentre Alba Rohrwacher, alle prese con la lingua d'oil, dimostra di essere la più internazionale delle attrici italiane offrendo ad Alice di emergere nel confronto con Mathieu mettendo i luce le proprie fragilità e insoddisfazioni.
Il paesaggio marino con la sua luce piatta a malinconica favorisce la messa in scena di un amore senza futuro ma fragoroso quanto un'onda invernale che investe la spiaggia.
"Le occasioni del cinema" non mancano mai, nemmeno a Natale. "Hors Saison" è una di esse.
Buone festività a tutti.
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