Trama
Una famiglia di rifugiati siriani, un solitario insegnante di inglese che viene dall’Afghanistan e una giovane guardia di frontiera si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l’ultima crisi umanitaria causata dalle scelte del presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
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- Premio speciale della giuria al Festival di Venezia 2023
Commenti (6) vedi tutti
"Green Border" è un film che entra nel cuore dell'Europa per misurarne il grado di ordinaria disumanità. Un film di confine sull'idea dei confini, fisici etici e razziali. Il coraggio di una narrazione più essenziale e diretta avrebbe a mio avviso giovato di più al ricercato realismo della denuncia. Rimane un film duro ed impegnato. Da promuovere.
commento di Peppe ComuneDuro e potente senza alcun dubbio...anche se la scelta di suddividere in capitoli abbia giovato al film,lungo già di suo....sarebbe servito un epilogo.
commento di ezioCinematograficamente parlando, sufficiente.
commento di gruvierazSentito atto d’accusa nei confronti dell’inetta politica europea e di un governo polacco che sembra aver smarrito ogni sentimento solidale. La regista mantiene fermo lo sguardo umanitario sulla tragedia dei profughi mostrando con onestà l’orrore della realtà. Cinema impegnato, di doverosa denuncia sociale, di forte impatto emozionale/riflessivo. 8
commento di Antonio_MontefalconeDesiderio di libertà e confini non possono essere messi in contrapposizione: Green Border è il racconto di quanto l'Europa sia irraggiungibile da chi non è libero a casa propria.
leggi la recensione completa di luabusivoEcco il commovente racconto, tutto in bianco e nero, della Holland. Il viaggio nella speranza narra la non vita a cui esso conduce. Toccando quindi da vicino una parte di Europa, malata, essa fa germogliare inquietanti interrogativi su queste supposte e millantante democrazie occidentali. Che l'occidente abbia un problema è ormai lapalissiano.
leggi la recensione completa di gaiart