Regia di Cord Jefferson vedi scheda film
Non capisco perché sia tra le nominations agli Oscar. Non che il premio Oscar sia questa gran cosa. È un film che pretende di rappresentare la vita vera delle persone evidenziando gli stereotipi e le convenzioni. In realtà, quasi tutti i personaggi sono cesellati per ottenere un effetto o in vista di un fine; quelli di contorno sono, addirittura, trattati come macchiette, forse per compensare il trattamento che solitamente gli individui di colore subiscono nei film dei bianchi. Non c'è nulla di originale, né di significativo. Il protagonista di questo racconto in forma di fiaba metropolitana o parabola morale, è un docente universitario di letteratura con ambizioni autoriali, in rabbiosa rotta con i pregiudizi relativi alla popolazione afroamericana. Al di là del fatto che le ragioni di fondo siano condivisibili, e anche la descrizione della stupidità e delle ipocrisie sociali, l'opera è dal punto di vista estetico, assai ordinaria. Come la maggior parte dei film prodotti per il grande pubblico americano, non si capisce quale direzione segua: se vuol essere una commedia sopra le righe, o una rappresentazione realistica. Non è una commedia dall'inizio alla fine, né un vero e proprio dramma esistenziale. Alla fine il protagonista, circondato da un'umanità sofferente e disillusa, prenderà coscienza dei suoi errori di relazione e del fatto che il senso della vita non ha a che fare con la battaglia vana per cambiare la società.
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