Regia di Maggie Betts vedi scheda film
L'ennesima (ma per niente scontata) variante della storia che vede contrapposto Davide a Golia stavolta ci porta nel Mississippi. Siamo nel 1995 ed è qui che Jeremiah O'Keefe (il solito, impeccabile Tommy Lee Jones, una cartina geografica al posto delle rughe), integerrimo proprietario di alcune agenzie funebri che si trova in momentanea difficoltà economica, contatta un colosso del settore per vendere una parte delle proprie agenzie e avere un po' di liquidità che gli consenta di respirare. Ma la Big Company traccheggia, sperando nella bancarotta di O'Keefe per poi comprare a prezzo stracciato. La vicenda finisce in tribunale, dove si danno battaglia un valente e vincentissimo avvocato di colore (uno straripante Jamie Foxx, qui anche nelle vesti di co-produttore), abituato ad altre contese, e una virago (Smollett) altrettanto coriacea e determinata a portare a casa il risultato. Ma il vero granello di sabbia all'interno del dispositivo giuridico sarà il giovanissimo avvocato che affianca la causa di O'Keefe (Athie), capace di scoperchiare il vaso di Pandora delle malefatte dell'agenzia funeraria.
Al suo secondo lungometraggio, Maggie Betts firma un gran bel dramma giudiziario, tratto da una storia vera che emerse da un articolo su New Yorker. Nel film, all'assortimento della strana coppia (cliente + avvocato) corrisponde una trama con numerose sorprese, nella quale un ruolo tutt'altro che secondario lo ha la questione razziale.
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