Regia di Tana Gilbert vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 80 - SETTIMANA DELLA CRITICA - PREMIO MIGLIOR FILM
La vita in un carcere femminile cileno viene svelata dalla regista Tana Gilbert, alla sua opera d'esordio, attraverso una serie di filmini raccolti come testimonianza preziosa da alcune detenute.
Filmati ottenuti tramite vecchi cellulari detenuti clandestinamente dalle carcerate, e quindi inevitabilmente rozzi e di struttura amatoriale, ripresi furtivamente e senza autorizzazioni da parte di alcune detenute. Un documentario che va considerato quindi non tanto per un suo valore artistico esteriore.
Piuttosto un film che ha dalla sua più un valore intrinseco che una solidità artistica, specchio proibito come si ritrova ad essere di un mondo nascosto che vede coinvolte donne, spesso madri di bambini piccoli che convivono con loro, costrette a condividere spazi limitati, trascurati ed ostili anche solo concettualmente. essendo composto da spezzoni inevitabilmente rozzi ma di sicura importanza testimoniale.
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