Regia di Quarxx vedi scheda film
Due uomini si risvegliano dopo un incidente automobilistico.
Circondati da un paesaggio tenebroso sovrastato da una nebbia inquietante, scoprono che un incidente d'auto li ha condotti come in un'altra dimensione.
Poi uno suggerisce all'altro la possibilità di essere spettri e di vagare come tali inosservati sul mondo terreno che non riesce a percepirli.
Il viaggio in quello che si identificherà sempre più come un incubo infernale senza via d'uscita, coinvolge anche una bimba tenace e sveglia che, a seguito di una lite furiosa che coinvolge i genitori, se li ritrova senza vita e, sistemando adeguatamente la sorellina minore (infornata a dovere), organizza la sua esistenza in compagnia del fido mostro di casa con cui da tempo ha segretamente stabilito un legame molto intimo e complice.
Si prosegue con un controverso rapporto tra madre e figlia, in cui il non detto ed il trascurato procura disgrazie irreparabili e induce il genitore a reagire come se nulla fosse successo.
Quarxx al suo secondo lungometraggio dopo il non meno inquietante e riuscito Tous les dieux du ciel, scaglia lo spettatore in un vero e proprio incubo dantesco, in cui il malessere che devasta le anime dannate si rivela altamente contagioso, e scandisce la presa di coscienza tardiva dell'anima dannata che si rende conto troppo tardi di aver sprecato per sempre una opportunità di salvezza eterna che non si è saputo cogliere.
Ma il regista registra anche con un deliberato sadismo, la perdita dell'innocenza che contraddistingue anche l'età infantile, inducendo verso comportamenti in cui la cattiveria e la malignità si rivelano caratteristiche integranti di un periodo erroneamente associato ad una innocenza e ad una purezza che, al contrario, si rivelano una astuta facciata di circostanza.
Ma il film riflette anche sulla frenesia quotidiana che allontana i congiunti, crea solchi e separazioni inimmaginabili, ove la disperazione causata dalla mancanza di comunicazione, induce ad azioni istintive che non prevedono ripensamenti o possibilità di aggiustamenti successivi. Pandemonium ha come principale qualità la capacità, genuina ed inquietante, di suggerire allo spettatore il senso di angoscia che si intuisce possa pervadere l'anima peregrina che, giunta ad un trapasso spesso non deliberato ma occorso, si trova a fare i conti con un giudizio divino che la vede indirizzata verso una dannazione senza scampo. Giunti a quel punto non servono più accomodamenti né buone conoscenze, ma c'è solo spazio per una pena costante e martellante ed un fastidioso e perenne malessere fisico e mentale.....
"Lì sarà pianto e stridore di denti."
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