Regia di Demián Rugna vedi scheda film
Demiàn Rugna, argentino, è un bel talento del cinema horror, che già aveva fatto bene con "Terrorizzati", 2017, e ora fa ancora meglio con questo "When Evil Lurks". Completamente al di fuori dei circuiti classici dell'horror, dominato chiaramente dagli americani, Rugna e l'Argentina fanno da sfondo a storie ben costruite, a una regia sicura e, in complesso, a prodotti più che buoni. Il genere di Rugna, almeno per quello che ho visto, è quello dell'horror demoniaco, delle possessioni e con questo film imbastisce una specie di "Hereditary", ma a suo modo, ovvero imbastendo un'opera molto meno visionaria ma più diretta, horror vecchio stile, ambientata nella vasta pianura argentina. Per questo, ma non solo, in certi frangenti mi ha ricordato il primo Pupi Avati, così, a lampi. Due fratelli, una famiglia disgregata e un uomo posseduto, con il Male pronto a balzare, come un virus, da un essere umano all'altro, colpendo pure gli animali. Inizia così, un tentativo di arginarlo, costellato di bei momenti di sano horror e di sano splatter. "When Evil Lurks" è anche un film profondamente cupo, senza speranza, un film dove il Bene, inteso come Dio o la Chiesa (tutto opinabile), non hanno più alcun potere sulla Terra e lasciano che il Demonio dilaghi indisturbato. Chiave di lettura per questi tempi? Chissà. Sta di fatto che nelle sue quasi due ore, il film non annoia e pur girando un po' su sé stesso, convince e, a tratti, impressiona. Bravi attori e buoni effetti di scena: Rugna è uno sulla strada di un Wes Craven.
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