Regia di Paco Plaza vedi scheda film
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Nella Spagna del dopoguerra della seconda metà dei '40, una novizia di nome Narcisa giunge in un convento di suore che istruiscono e soccorrono orfanelle. Il suo arrivo è molto atteso dalla madre priora, che si ricorda dell'eco suscitato dieci anni prima quando la giovane, allora solo bambina, suscitò scalpore per essere in grado di comunicare con la Madonna.
Ora però la giovane, che ha proseguito il percorso monastico quasi più come scelta indotta che come reale continuazione di una chiamata divina precoce, cerca di adattarsi e rassegnarsi ai voti che deve prendere, e contribuisce a mandare avanti la vita della sua nuova congregazione come insegnante.
Dopo un primo approccio brusco, la suora si affeziona a due sorelline, con cui condivide una certa attitudine ad avvertire certi segnali maligni che si fanno largo tra i corridoi lugubri e poco rassicuranti del convento.
Afflitta sempre più da incubi terribili, e perseguitata dalla visione di disegni incompiuti che raffigurano un impiccato, la tenace narcisa verrà a capo ad un incubo la cui essenza risiede nei misfatti che occorsero al convento ai tempi della dittatura e della guerra civile, quando un atto di violenza sessuale ai danni di una giovane monaca da parte di un soldato generò la nascita di pargolo innocente, incolpevole, ma esposto ad un sentimento diffuso di vergogna che portò ad una tragedia annunciata, e ad una morte violenta.
Il ritorno in regia da parte del creatore della trilogia Rec, ovvero dell'ormai noto Paco Plaza, avviene con un film che promette bene quanto ad ambientazione e a costruzione scenografica, ma che, col trascorrere della vicenda ed il dipanarsi dei misteri che avvolgono il lugubre convento, si limita ad abusare di cliché senza riuscire mai a offrire qualche soluzione innovativa o che riesca a cogliere di sorpresa uno spettatore un po' annoiato da una sequenza di avvenimenti ormai già visti e stravisti.
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