Regia di Maurice Pialat vedi scheda film
Dopo aver visionato "La gueule ouverte" al festival di Roma, mi sono visto anche questo "A nos amours" di cui avevo da tempo una copia in versione originale con sottotitoli. Nessuno dei due film è un'opera "perfetta" nel senso tradizionale del termine, ma credo che entrambi rientrino fra le cose migliori girate da questo leggendario regista francese, misconosciuto in Italia. Il film racconta la storia di Suzanne, una ragazza adolescente che vive in una famiglia problematica dove il padre abbandona il tetto coniugale, la madre è sull'orlo di un esaurimento e il frattello mostra tendenze violente nei suoi confronti... Suzanne passa da un amante all'altro, ma sempre inquieta e insoddisfatta, sembra non sapere cosa fare della sua vita. E' un film girato con un metodo particolare che lascia ampio spazio all'improvvisazione per cogliere la verità delle situazioni e dei personaggi, senza preoccuparsi di rispettare la sceneggiatura che, a quanto pare, è stata spesso modificata accogliendo contributi da parte degli interpreti. Un cinema non per tutti i gusti, decisamente poco commerciale anche se in Francia il film ebbe successo e vinse il premio Cesar come miglior film, che ha il suo pregio più forte nel cogliere una spontaneità rara nella recitazione degli attori, fra cui lo stesso Pialat che si riserva il ruolo ingrato del padre, una giovanissima ma già intensa Sandrine Bonnaire, un Cyril Collard nel ruolo del fidanzato e poi marito di Suzanne, anche lui agli esordi. La scena del pranzo familiare per festeggiare il fidanzamento del fratello che viene interrotto bruscamente dal ritorno del padre è uno degli esempi più compiuti dello stile di Pialat, del suo realismo così minuzioso da trasformarsi in iperrealismo, anche qui molto vicino a quanto fece Cassavetes in alcuni film come "A woman under the influence". Cinema prezioso, che si rimpiange e di cui oggi non ci sono forse veri eredi. Il Mereghetti gli aveva dato 4 stelle, che poi sono state declassate a 3 nell'ultima edizione, mentre è stata aumentata la valutazione di "Sotto il sole di Satana", da 3 a 4 stelle. Per me il migliore dei due film è "A nos amours", mentre il film del 1987, pur pregevole nell'analisi di tematiche esistenziali e fideistiche, non raggiunge la dolorosa forza dell'itinerario sentimentale di Suzanne.
voto 9/10
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