Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Siamo nel mezzo del guado della mania di prendere spunto dai romanzi di Moravia, ed i giochi non sono sempre negativi, anche se poi con alcuni nomi di registi la cosa va solamente nella pura pruriginosità della storia, sempre e volutamente fraintesa. Siamo in un film molto raro a vedersi di Mauro Bolognini, una storia non facile a rappresentare e tenendo conto che l'anno è 1962; il romanzo di Moravia stesso fece abbastanza rumore, toccando temi morbosamente forti in varie direzioni. Parise, scrittore raffinato e dalle atmosfere particolari, sceneggia, Aldo Tonti ci porta in una Venezia bellissima e struggente, nonché misteriosamente ambigua con tocchi che anticipano Morte a Venezia di Visconti, il regista ha cambiato, volutamente e significativamente, ambientazione dal romanzo che era a Viareggio. Bolognini sa dare le sfumature giuste, ma sbaglia con la voce fuori campo, che non è onnipresente, ma senz'altro fuori luogo, che si riallaccia troppo alle pagine scritte, quando le immagini stesse ci portano nell'argomento nella maniera giusta. Le figure della madre e del ragazzo sono riuscite bene, quelle di contorno un po' troppo, sfocate; l'ispirazione pasoliniana, con cui il regista si è messo in luce nella sua fase iniziale, è evidente, nella rappresentazione della banda dei ragazzi, con figurazioni e comportamenti anche forti e non solo per l'epoca, anche se a tratti di maniera. La crescita sentimentale del ragazzo è centrata a tratti, sbilencandosi in alcuni tratti fra sogni e realtà e non riuscendo a dare quel senso di indeterminatezza che la storia richiede. Da sottolineare il commento musicale veramente appropriato.
Bolognini ritornerà su un tema parallelo in Un Bellissimo Novembre. Da notare la scelta della Thulin che quasi contemporaneamente girerà un film di Bergman, con un tema vicino a questo come IL Silenzio
una storia malata ben raccontata
Rustichelli si immerge in atmosfere che non gli conoscevo, ma lo fa in maniera veramente efficace
Un Bolognini che proveine dal cinema che lo messo in luce di Pasolini, ma che porta ad un discorso tutto suo
Elegante, sensuale e materna, una grande attrice, che in Italia è vissuta benissimo
Il ragazzo giusto per un ruolo come questo
Figuara un po' sfocata
Ruolo ambiguo, e ben costruito
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