Regia di Tobe Hooper vedi scheda film
Rivisto a distanza di anni questo horror fa sempre il suo 'effettaccio'. Come se il passare del tempo, invece che inficiare, avesse contribuito a rinvigorire quell'aura sporca e maledetta che questa pellicola possiede. È il secondo film diretto da Tobe Hooper, arrivato due anni dopo quel capolavoro che fu "The Texas chainsaw massacre". E pur non avendo la valenza e lo spessore del suo illustre predecessore, "Quel Motel vicino alla palude" possiede comunque tutte le caratteristiche per andare ad occupare un posto di rilievo nel pantheon del genere.
La trama è lineare, apparentemente scontata, struttura e meccanismi sono comuni a tanti film horror: il gestore di un fatiscente motel ai margini di una palude abitata da un famelico coccodrillo, uccide senza pietà i suoi clienti per poi darli in pasto al suo animaletto domestico. Ciò che più impressiona maggiormente lo spettatore non sono tanto gli efferati omicidi o il sangue, ma piuttosto atmosfere e luoghi che Hooper magistralmente ricrea: l'azione per lo più si svolge in uno squallido motel immerso nel nulla. Un (non) luogo lugubre e malsano dove nessuno mai si sognerebbe di fermarsi. A gestirlo è un pazzo omicida paranoico, un Norman Bates versione trucida. Più rozzo, più violento, più ossessivo. Probabilmente un reduce dal Vietnam. Suoni e musica sempre presenti dall'inizio alla fine, contribuiscono ad alimentare il senso di ansia e straniamento. Geniale la scelta della radio sempre accesa che trasmette musica country, così come tutta la colonna sonora che martella ossesivamente ogni scena.
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