Regia di Tobe Hooper vedi scheda film
Tobe Hooper tenta con questa pellicola di ripetere la fortuna ottenuta con “Non aprite quella porta”. Ancora una volta prende spunto dalla storia di un reale serial killer bizzarro (nella fattispecie Ball) per intessere una storia malata e dalla fotografia allucinata. Tecnicamente il film è un gioiellino con una confezione assai curata che trasuda marciume e insanità in ogni sequenza. Molto povera (quasi tendente all’inesistente), invece, la sceneggiatura (voto:5-) che sembrerebbe più idonea per un corto che per un lungo metraggio. Interessante la caratterizzazione (abbozzata) del killer che sembrerebbe una sorta di reduce dal Vietnam, peccato che, poi, non ci si sia soffermati di più su tale aspetto.
Bravi tutti gli attori (in particolare il protagonista), aiutati, peraltro, da un ottimo doppiaggio. Musiche psichedeliche, scenografie idonee. Sufficienza, ma la confezione è da maestri del genere. Voto: 6.5
La sceneggiatura, purtroppo, è davvero poca cosa. Sembra scritta in un paio di giorni.
Se il film è divenuto un piccolo cult il merito è dovuto alla sua mano come regista, visto che la sceneggiatura è quasi totalmente assente. Talento perduto. Voto: 8
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