Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Non è uno dei film più importanti di Buñuel, ma non è comunque da sottovalutare. Sotto le mentite spoglie di una tradizionale commedia ranchera tipicamente messicana (una specie di precursore delle odierne telenovelas), il film nasconde tematiche e situazioni tipicamente buñueliane. "Adolescenza torbida" comincia con un miracolo alla rovescia (fatto a vantaggio di una delinquente) e prosegue con l'arrivo di Susana al ranch, in una notte da tregenda, mentre la domestica Felicia sente la presenza del demonio. Alla fine la situazione si risolve grazie all'intervento di un deus ex machina, e pare che si sia trattato di un espediente della produzione per dare un lieto fine al film. Lieto fine che sembra appiccicato con lo sputo, ma non inficia la morale cattiva e sarcastica del film, con la ragazza maliziosa che sconvolge la famigliola borghese, mettendo le persone una contro l'altra. Lo stesso espediente del deus ex machina Buñuel userà in uno dei suoi capolavori messicani, "Simon del desierto", ma in questo caso aveva la scusante della fine del budget. Gli interpreti non sono tutti all'altezza: se Fernando Soler sembra un Fernando Rey più ruspante, la giovane Quintana non ha il piglio satanico di una Silvia Pinal. Un Buñuel minore, ma pur sempre un Buñuel.
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