Regia di Ti West vedi scheda film
Maxxxine è il terzo capitolo della trilogia di Ti West.
Rispetto a Pearl, questo capitolo è sceneggiato esclusivamente dal regista; Mia Goth non è presente tra gli sceneggiatori.
Abbiamo a che fare con probabilmente il capitolo più debole dei tre.
Questo non vuol dire assolutamente che sia un brutto film anzi, secondo me, questa trilogia potrà fare scuola.
Il film in sé si appoggia a una struttura già vista nelle altre due pellicole: ha dei colori molto simili e dei personaggi di contorno che possono richiamare soprattutto la prima pellicola cioè X
Il regista continua la sua campagna contro il mondo bigotto, sia inteso come mondo religioso, che è forse il sentiero più battuto anche in questa pellicola, ma anche, più in generale, il mondo che ci circonda.
Moltissimi richiami ovviamente al cinema e al mondo di Hollywood degli anni 80, ma rispetto agli altri due film probabilmente la componente che più si sente la mancanza è quella horror.
Secondo il mio parere il film è a tutti gli effetti più un thriller che un’horror. Per portare il film al livello horror, sono state inserite qua è la delle scene estreme, ma di cui effettivamente, si può fare pure a meno.
Un thriller certamente a tinte forti ma pur sempre un thriller.
Mia Goth è sempre splendida, perfetta; la regia di Ti West riesce a enfatizzare bene sia il personaggio che le proprie doti recitative.
Da sottolineare la prova di Kevin Bacon sempre straordinario nel villain con delle sfumature comiche e Lilly Collins in una parte piccola ma importante
Il fatto che la Collins abbia avuto una parte così piccola un po’ mi dispiace ma capisco che sia dovuta alla sceneggiatura che va bene così.
Il film dovrebbe aver concluso questa trilogia e non dovrebbero esserci altri sequel o prequel, ma non è dato sapere se alla fine comunque ci possa essere qualche spin off.
Sarebbe interessante lavorare e curiosare sulla vita del regista in quanto questa figura paterna che vediamo in tutte e tre le pellicole sembra voler comunicare qualcosa che probabilmente ha vissuto Ti West stesso.
Alla fine, il messaggio è quello di poter essere sé stessi andando oltretutto e oltre tutti, nel film magari eccedendo ma nella vita reale, invece, trovando le giuste vie di uscita senza però perdere il proprio obiettivo di realizzare ciò che vogliamo essere perché ce lo meritiamo.
Questa trilogia e questo film ti fa pensare proprio a una delle frasi dette da Mia Goth e cioè: “non vorrei che finisse mai.”
Off Topic: solo io ho pensato che la scena con Lilly Collins con la mela, sia un richiamo al film Biancaneve che anni fa aveva girato?
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