Regia di Ti West vedi scheda film
Uomini misteriosi e donne cazzute nella Hollywood selvaggia anni '80.
Finita finalmente la trilogia di Ti West in sala con MAXXXINE.
1985, Los Angeles. Dopo gli eventi accaduti in X- A sexy horror story Maxine si dedica al cinema porno, nei locali a luci rosse e a difendersi nella giungla urbana. Nonostante i trascorsi partecipa brillantemente ad un provino per la parte di un film horror e la ottiene. Nel frattempo viene tenuta d’occhio da un investigatore privato fino a ricattarla per il massacro di sei anni prima e in città avvengono omicidi misteriosi per mano del famigerato Night Stalker. Un paio di investigatori interverranno per porvi fine e chiedendo aiuto a Maxine.
Come al solito la regia è fenomenale, buonissime inquadrature, movimenti e piani sequenza ben studiati, un buon ritmo e un montaggio ben delineato. La ricostruzione storica, l’atmosfera e le musiche degli anni ’80 sono molto fedeli, così come la fotografia in stile noir urbano e meno accesa rispetto ai due precedenti e la flemma è molto più thriller e meno horror, nonostante ci siano almeno quattro scene splatterosissime. I momenti di tensione ci sono e il tutto si rifà al vecchio cinema di genere noir poliziesco tipo alla Fulci o Mario Bava. Inutile dire che Mia Goth è superbravissima, così come anche Kevin Bacon e Lily Collins, anche l’attrice bionda stangona vista in Tenet ha una parte interessante e infine Giancarlo Esposito da’ un bel colpo di coda bello bastardo.
Per quanto riguarda la storia è il classico slasher dove si parla anche attraverso il metacinema e una bella critica nel sistema hollywoodiano dove per l’appunto se non si viene considerati come dei mostri allora non si è nessuno. Si parla del fatto che, se oggi ci sono molte polemiche a raffica quando un film è troppo eccessivo in temi scottanti ed offensivi, quarant’anni fa era pure peggio e nel finale e nella rivelazione dell’assassino ci andrà un po’ a parare. In più Maxine è la classica donna forte ben scritta, decisa, di carattere, disposta a tutto per ottenere ciò che vuole e non è per niente buonona, anzi ha un lato oscuro che non la rende uno stinco di santo, anche perché il mondo che la circonda non è tanto diverso da lei.
L’unica pecca è che rispetto a X e a Pearl ha meno forza d’espressione, forse dovuta al fatto che faccia meno paura ed impressione, ma almeno l’ironia dell’epoca stempera la cosa.
Nota di merito: personalmente dopo una determinata scena, ci penserei due volte prima di approcciarmi male con una ragazza. Specie se è Maxine…!
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