Regia di Ti West vedi scheda film
Ti West chiude con gusto e intelligenza la sua trilogia.
Nel 2022, il regista di The House of the Devil inaugurava quella che ora tutti conoscono come la Trilogia X. Il primo film fu X - A Sexy Horror Story, seguito dal suo prequel Pearl, dello stesso anno. Ora, dopo due anni, arriva nelle sale MaXXXine, il seguito di X e capitolo finale del progetto. La storia riprende in mano le gesta di Maxine Minx (Mia Goth), la pornostar sopravvissuta al massacro del 1979 che ora, nel 1985, intende fare il grande salto: passare dal mondo dell'hard al cinema mainstream hollywoodiano. Ossessionata dal voler essere una star di fama mondiale, la donna partecipa ad un provino per un film dell'orrore, cercando di imitare il percorso di tutti quei divi la cui carriera è cominciata proprio con questo genere: Jamie Lee Curtis, John Travolta, Demi Moore e Brooke Shields (è il film stesso a citarli). Ebbene, ella ottiene la parte ma quando tutto sembrava risolto il serial killer noto come Night Stalker (realmente esistito) inizia a prendere di mira lei e tutti i suoi conoscenti. Per la nostra protagonista inizia così il vero film dell'orrore.
Ti West ha curato molteplici aspetti del suo film. Non solo lo ha scritto e diretto ma figura anche tra i produttori ed è l'autore del montaggio. Oltre a Mia Goth, del cast fanno parte anche Giancarlo Esposito, nei panni del manager di Maxine, Kevin Bacon, che interpreta un detective privato, la cantante Halsey, l'attrice australiana Elizabeth Debicki e altri.
Che Ti West abbia voluto riempire, con gusto cinefilo, la sua trilogia con omaggi e citazioni allo sconfinato mondo del cinema, da quello di genere a quello d'autore, si era capito e da questo punto di vista MaXXXine non fa affatto eccezione. La pellicola è infatti satura di rimandi ai grandi attori del passato, come Chaplin, Keaton e Theda Bara e ai grandi film, tra cui il Chinatown di Polanski e la filmografia dei maestri italiani specializzati in thriller / horror, quali Argento e Fulci. Ma tutto questo non è semplicemente finalizzato a stuzzicare (o a sondare) la cultura cinematografica degli appassionati. West, giunti finalmente al terzo capitolo, vuole parlarci di Hollywood. La fabbrica dei sogni, così desiderata nei film precedenti è ora a portata di mano. Ma sembra che le luci della ribalta siano destinate solo a coloro che sono disposti a tutto pur di farsi illuminare. Maxine è questo. Un personaggio egoista, ossessionato dall'apparire, che gode della propria immagine riflessa e che deve primeggiare ad ogni costo. In altre parole, un candidato perfetto per il mondo dello spettacolo. Mia Goth rende nuovamente credibile il suo personaggio. Sfoggiando doti recitative davvero degne di merito, porta sullo schermo una protagonista femminile che sembra non temere nessuna concorrenza, nemmeno quella del killer. Il mondo di Hollywood esige follia e determinazione e la Maxine di Mia Goth le possiede entrambe. Ma se da un lato possiamo scorgere una critica al sistema, dall'altro quello stesso sistema pare uscirne rafforzato quando ci si trova di fronte all'alternativa. Il bigottismo reaganiano così esplicito durante la visione è l'altra faccia degli anni Ottanta con cui lo spettatore e i personaggi sono chiamati a confrontarsi. West spedisce al mittente le accuse di chi vuole la censura della violenza nel cinema disseminando nel suo film scene splatter crude e prive di vergogna. Il sangue, in MaXXXine, contribuisce alle atmosfere thriller ed al contempo funge da atto ludico e liberatorio.
Il regista gira con ispirazione e ci regala sequenze volutamente anacronistiche ma molto graziose, stimolando in noi i tanti bei ricordi di un cinema che c'era...Una volta. I tanto rimpianti (per chi li ha vissuti) anni Ottanta rivivono grazie ad una pronta e prestante ricostruzione musicale, fotografica e scenografica. MaXXXine si preoccupa, in ultima istanza, di andare a chiudere definitivamente tutte le questioni lasciate in sospeso negli altri capitoli della trilogia, mettendo la parola fine agli eventuali dubbi. Ciò non toglie che, volendo, il film possa essere goduto anche da coloro che si interfacciano per la prima volta con il brand X. Il senso di completezza che si prova dopo lo scoppiettante finale appaga tutti coloro che erano in attesa di una conclusione del progetto. La Trilogia X è ora completa e funziona, risulta coerente e stimolante e ciò lo si deve anche a quest'ultima, bella, fatica del 2024.
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