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MaXXXine

Regia di Ti West vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su MaXXXine

di John_Nada1975
4 stelle

Quando un film ambientato nella Los Angeles del 1985 finisce con "Bette Davis Eyes" sui titoli di coda, mentre per una scena in discoteca utilizza(ancora!!) i Frankie Goes To Hollywood, e sempre ancora(!!)per qualcuno ha una colonna sonora pure strepitosa(invece sotto tono, di Tyler Bates), quando in realtà è soltanto dalle scelte cosi scontate e stra-usurate-senza nulla togliere agli autori musicali-che al confronto persino Guadagnino sembra Michael Mann con gli Shriekback e The Reds ed è meno scontato, ti rendi conto per davvero che Schrader e i suoi più recenti giudizi sull'horror come genere più consunto e ripetitivo ormai noioso, secondo solo al porno, hanno ragione.

Inizio dalla colonna sonora proprio per mettere alla berlina gli osanna davvero spropositati del "fandom" horror che si fa guidare dai fiutatori-creatori di consenso sui social, YT e simili, e che accompagnano gli ultimi film di Ti West, ma in particolare questo, e la cui sostanza vera oltre che un affettato e posticcio finale satanista uguale a migliaia di altri, ne determina soltanto una lontananza dall'essere un titolo memorabile anche all'interno del genere, che è invece siderale. 

Eche ancora fa sembrare un similare film-fuffa sul mondo del cinema hollywoodista e il suo sottobosco di genere-porno o horror che sia- diretto da Winding Refn "The Neon Demon", almeno per invenzioni visive sembra girato da Brian De Palma degli anni d'oro.

Ma molto vicino al "girl power"(perdonate questi orripilanti termini anglofili, lo richiede per far comprendere il contesto in cui ci troviamo) imperante per cui una ex porno star poco empatica e disposta a tutto per sfondare nel cinema "altro" come interprete specializzata in "horror", cocainomane ed eroinomane che sfregia con le chiavi della sua Mercedes 350 SL cabrio bianca gli uomini, farlo stritolare nella pressa di uno sfasciacarrozze con la macchina intera grazie al suo avvocato ex mafioso(Giancarlo Esposito), e alla fine fa pure esplodere con una lupara la testa del padre ovviamente bigotto puritano, anzi vero maniaco religioso, è alla fine una eroina del cinema 2024; non potendo poi mancare la regista hollywoodiana del film nel film "La Puritana II", che sarebbe pure uno dei più grandi successi del momento nel 1985, ovviamente ella vestita da maschietto. 

Ma nel 1985 in verità chi sarebbe poi stata la regista donna dei più grandi successi hollywoodiani, la Bigelow era di là da venire...Penelope Spheeeris forse? Roberta Findlay? Barbara Peters? Sondra Locke?

Vabbè licenza artistica perché oggi non si può non infilarci anche una donna regista che rivendica la sua libertà artistica e di successo, nel "solito mondo acre del maschio patriarcale".

Se West che in passato aveva offerto prove migliori e meno "modiste", è la "punta di diamante" dei "nuovi maestri" dell'horror nati fra '70 e '80, e il più degno aspirante a titolo di "primo degno erede di Carpenter", forse l'horror si è davvero troppo consunto da ipertrofia di proposte e lavorazioni, e non è proprio più possibile confezionare qualcosa di cosi memorabile e sempre riconoscibile, come invece facevano con una certa facilità e con maggiore libertà in tutti i sensi, i vecchi, di maestri.

Omicidio del videotecaro nero alle luci rosse dei neon e del reparto porno di beta e VHS, oltre che relativa sequenza posteriore nell'auto del laido Kevin Bacon, con il misterioso killer a ripulirsi dei guanti di pelle nera insanguinati, citazione argentiana diretta da "Trauma". 

E che per inciso, era ancora molto meglio di questo.

Annette Schwartz non saprà piangere e mantenere espressioni estreme tenute a camera fissa per 10 minuti come in "Pearl" come la Goth ma per fare la pornostar e a cui vagamente assomiglia, era molto più figa e arrapante.

Sprecato e poco visibile Bobby Cannavale.

 

John Nada

 

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