Regia di Giuseppe Patroni Griffi vedi scheda film
Nella Mantova del Rinascimento, la affascinante ed assai contesa Annabella, è in realtà perdutamente innamorata, ed in ciò estremamente ricambiata, del fratello Giovanni, che non vede altri se non lei come sua futura sposa.
Quando la donna si scopre incinta, e di ciò viene informato anche il frate amico del fratello, la Chiesa si pronuncia costringendo la donna a darsi al suo più acceso pretendente, l’aitante Soranzo, che tuttavia, dapprima incredulo che la donna abbia finalmente ceduto alle sue lusinghe, si capacita del mutato atteggiamento della sua sposa, scoprendo che non è affatto illibata come avrebbe dovuto presentarsi.
A quel punto lo sposo, impazzito dalla furia, invita Giovanni e il resto della famiglia della moglie, per vendicarsi dell’accaduto, ma Giovanni lo anticipa, con un gesto efferato quanto condiviso dalla amata sorella.
Liberamente tratto dalla tragedia del drammaturgo inglese del ‘600 John Ford, il film, diretto on una certa audacia da Giuseppe Patroni Griffi, esplicito sia nella tematica che nelle numerose scene di nudo, oltre che di sangue, suscitò all’uscita un certo scalpore, ed è reso più originale dalle interessanti e stilizzate scenografie, che alternano palazzi d’epoca a strutture lignee dalle linee stilizzate e audaci.
Gli interpreti, allora assai giovani e attraenti, danno vita ad un triangolo erotico impossibile ma assai seducente, che trova perfettamente coerenti le bellezze moderne e inarrivabili dei tre interpreti coinvolti: Charlotte Rampling nei panni di Annabella, Oliver Tobias in quelli del fratello Giovanni, mentre Fabio Testi, fisicamente quasi gemello al Tobias, impersona un iroso e vendicativo sposo Soranzo, incapace di comprendere le ragioni di quell’amore impossibile e scandaloso che si oppone al suo, inattaccabile quanto forzato ed unilaterale.
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