Regia di Tim Mielants vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 19 - BEST OF 2024
Nell'Irlanda degli anni '80, Bill Furlong, un mite venditore di carbone, entra casualmente in contatto con alcune delle ragazze madri ospitate in un istituto ecclesiastici delle Magdalene Laundries, ove le suore accolgono giovani partorienti, e nota un clima di paura, se non proprio terrore, che vige in quel luogo.
È il periodo che prevede Natale ma in quel luogo non regna né la serenità, né un senso di pace, e l'uomo, sensibile marito e padre di cinque figlie, diviene spettatore casuale dell'ingresso della giovane Sarah, cacciata in quel luogo dalla madre affinché le suore possano risolvere la questione che tanto imbarazza la reputazione della famiglia della ragazza.
Sarah proprio il volto addolorato e supplicante della ragazza a far tornare alla mente la situazione della propria madre, anch'essa ragazza madre ma per fortuna sua non capitata tra le grinfie di quelle sorelle senza cuore. In questo frangente, proteso a proteggere quella ragazza che potrebbe essere una sua sesta figlia, il mite carbonaio si troverà a fronteggiare le nemmeno troppo celate minacce della glaciale e integerrima badessa Suor Mary (una strepitosa Emily Watson, premiata per l'occasione al Festival di Berlino 2024 come miglior attrice non protagonista, convinto di dover fare qualcosa per placare un senso di colpa che lo assilla e lo fa sentire il contrario di quel che è effettivamente: un uomo sensibile e premuroso tre che un padre di famiglia ineccepibile ed affettuoso.
Il film intenso, pacato nella drammaticità del contesto narrativo, tratto dal romanzo omonimo di Claire Keegan, fa luce sugli abusi perpetrati per decenni nelle "Case Maddalene", istituti religiosi ufficialmente predisposti per dare assistenza a giovani ragazze madri, ma di fatto tramutatosi in ghetti di sfruttamento e di lucro, perpetrato con la vendita dei nascituri a coppie benestanti alla ricerca di eredi.
Un film diretto con lucidità ed intensità dal lodevole Tim Mielants, già noto anni fa per la co-direzione dell'intrigante Nessuno deve sapere (2021), assieme a Bouli Lanners.
Pregevole e risolutiva risulta la prova da protagonista del sempre intenso e sensibile Cillian Murphy.
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