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Megalopolis

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Megalopolis

di axe
7 stelle

Nella metropoli immaginaria e distopica di New Rome, si apre un confronto tra Francis Cicero, sindaco, e Cesar Catilina, di famiglia ricca e potente, architetto immaginifico ed innovatore, riguardo lo sviluppo urbanistico di una porzione di città. Il primo ostacola il secondo, in quanto latore degli interessi di una fazione "conservatrice", la quale vorrebbe avviare una "speculazione" tradizionale; Cesar Catilina difende con coraggio le proprie idee, ma non è ciò che crea i maggiori problemi a Francis, bensì il fidanzamento tra la figlia Julia e l'ambizioso architetto. Il regista Francis Ford Coppola porta a conclusione un progetto le cui basi erano state gettate negli anni '70, dirigendo un dramma d'ambientazione fantascientifica costruito secondo i dettami di una tragedia classica. Per la complessa e dettagliata ricostruzione del contesto, danno ispirazione allo sceneggiatore la Roma tardo-repubblicana o imperiale, ed una New York sospesa nel tempo, con i suoi grattacieli, i suoi parchi, i suoi luoghi simbolici. In questo luogo fantastico, diverse emanazioni di potere si muovono interagendo con le altre per la propria affermazione. Cupidigia, brama di dominio, egoismi da un lato; amore, affetto, tensione al progresso scientifico e morale dell'altro; questi i sentimenti e gli impulsi che spingono i personaggi ad "interferire" tra loro. Sulle altre, spicca la figura di Cesar Catilina, uomo rivoluzionario, brillante scienziato, sognatore, inventore di un materiale indistruttibile e versatile chiamato Megalon, in possesso della facoltà di fermare il tempo. Egli desidera rompere con il passato, utilizzando i propri poteri e le proprie conoscenze per migliorare la vita delle persone. New Rome dovrà cedere il posto a Megalopolis, una città nuova, progettata e costruita con nuovi criteri urbanistici, sfruttando le proprietà del Megalon. L'occasione per iniziare i lavori è data dal "fato", rappresentato dalla caduta di un vecchio satellite sovietico nel centro città, la quale lascia vuto e distruzione; diverse forze disgregatrici sono all'opera, spinte da intelligenze appartenenti al "gotha" cittadino. Esse sono rappresentate da Clodio, un cugino di Catilina il quale, strumentalizzando il malcontento connesso alle sue miserabili condizioni del popolo, aizza la plebe contro il parente; Wow Platinum, intrigante ex-amante di Catilina, la quale, sposato l'anziano padre, il ricchissimo banchiere Hamilton Crasso, manovra per accumulare potere e riconquistare con prepotenza ed inganno un posto nel suo cuore. A questa donna, Catilina preferisce Julia, la quale gli dà una figlia. Ciò è occasione di sgomento prima, di riconciliazione poi, con il sindaco Cicero. Gli anziani rappresentano il passato, i giovani il presente e futuro. Dal caos per le strade, specchio delle lotte tra i potenti, nasce una nuova speranza, rappresentata dalla giovanissima Sunny Hope - in nomen omen - figlioletta di Catilina e Julia. I due protagonisti sono interpretati rispettivamente da Adam Driver e Nathalie Emmanuel; lo sviluppo del sentimento tra i loro personaggi ha molta attenzione dal regista poichè esso, influenzando le azioni degli altri soggetti, è motore indiretto degli eventi. Altri attori di rilievo sono John Voight (Hamilton Crasso), Giancarlo Esposito (Francis Cicero), Aubrey Plaza (Wow Platinum), Laurence Fishburne (Romaine, autista ed amico di Catilina). il primo elemento che di quest'opera colpisce è la messa in scena. Barocca, immaginifica, roboante, curata nel minimo dettaglio, dalle scenografie ai costumi, da sola può valere la visione. Il ritmo è molto lento e ciò consente di apprezzare appieno questo aspetto dal lavoro. Tuttavia, il connotato rappresenta uno degli elementi in grado di scoraggiare uno spettatore ... non pronto. La vicenda non è agevole da seguire. L'azione praticamente nulla. I dialoghi complessi, raffinati, scritti sulla falsariga dei testi classici cui chiaramente il regista si ispira. La conoscenza di tale genere aiuta; ad ogni personaggio è connesso un sentimento. Amore ed affetto, ambizione, fantasia e concretezza; essi interagiscono portando alcuni alla rovina, altri alla vittoria, di fronte ad un pubblico che può identificarsi nella "plebe", i comuni abitanti di una città, la cui decadenza è rappresentata dalla paura di osare, di sognare, di molte tra le sue più eminenti personalità. Buoni gli intenti del regista, meno i risultati. Nonostante l'eccezionale estetica, una gigantesca, fantastica ed infida città quasi fuori dal tempo, rappresentata con scale cromatiche innaturali nelle quali prevalgono i colori caldi, l'"avvilupparsi" delle molte dinamiche rende la visione assai ostica. La lunga durata non aiuta; l'epilogo giunge quasi come una liberazione. Riflettendoci, poi, su, è possibile comprendere e, di certo, apprezzare le intenzioni dell'autore. Da vedere ... con adeguata preparazione.

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