Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Megalopolis: "ferma il tempo"! E’ "tempo" di capire.
La bravura del regista consiste, si sa, nel conferire al suo prodotto il potere di incollare alla poltrona lo spettatore incuriosito di vedere a quale conclusione lo porterà il finale. Ed in questo il mitico Coppola non ha certamente deluso anzi, proprio attraverso un racconto fantasioso e ricco di arzigogolate visioni oniriche, spesso di non facile comprensione, ci lascia la libertà di interpretazione. Il film è concepito in un modo del tutto aperto e ricettivo del pensiero critico di chi osserva e, fotogramma dopo fotogramma, cerca di costruire nella mente un proprio messaggio che non necessariamente deve coincidere con quello che probabilmente lo stesso regista avrebbe voluto trasmettere. Forse è proprio questa la particolarità della pellicola.
Ambientato in una New York totalmente calata nello stile di vita dell'antica Roma, il geniale architetto Cesar Catilina, già premio Nobel per l'invenzione di un materiale da costruzione rivoluzionario, appunto il Megalon, che agendo con la materia ed il corpo umano sviluppa poteri straordinari di guarigione e di controllo sul tempo, lotta con il potere politico al comando per convincere il popolo "Romano" (il film è ambientato a New York ma tutto viene chiamato con nomi romani compresa la città – New Rome) che con la costruzione della nuova Megalopolis (realizzata con il Megalon) il popolo finalmente potrà vivere in un mondo di pace, tranquillità ed interconnessione con la natura dove a regnare sarà l'amore. Tutto questo avverrà grazie all'istruzione che il popolo Romano riceverà, che gli permetterà di controllare il tempo e di farlo scorrere in funzione delle proprie esigenze.
Naturalmente il sindaco della città, Franklin Cicero, che non vuole perdere il potere, si oppone al progetto ed ostacola in tutti i modi la propaganda che Catilina porta avanti.
Il film non è per tutti i palati ma per un pubblico colto e, se vogliamo, di nicchia. L'uso che Coppola fa della mescolanza tra sogno e realtà, politica e religione, New York ed antica Roma, città corrotta da un potere marcio e Megalopolis pura e paradisiaca, non è casuale ma accuratamente studiato per suggerire allo spettatore il vero messaggio che egli vuole trasmettere.
È un messaggio di fede ed allo stesso tempo di negazione della religione.
Non a caso:
Roma nel periodo storico in cui Gesù di Nazareth fu crocifisso (nel film Catilina viene ostacolato nel suo percorso "di predicazione" e addirittura messo in prigione ed anche ferito dalla parte nemica nel tentativo di farlo fuori);
New York che rappresenta l'epopea della corruzione politica (Roma antica viveva nel caos delle manifestazioni pubbliche e Coppola rappresenta la sua New Rome come una citta dedita all'inganno, alla corruzione, alla vita notturna dove c'è trasgressione pura);
la ricerca del ritorno alle origini dove la natura vivrebbe insieme all'uomo e lo proteggerebbe, lo assisterebbe, lo nutrirebbe e non gli farebbe mancare nulla (è la Megalopolis/Paradiso/Terra promessa);
la lotta contro un potere che non ammette intrusioni che lo possano debellare e la paura che Catilina possa essere adorato a mo' di Messia (il modo con cui Catilina parla ai suoi elettori/sostenitori-popolo di "Roma" è molto vicino alla predicazione messiana e, a ben vedere, diffonde solo messaggi di amore, pace e benessere);
le abitudini, gli usi ed i giochi Romani nel Colosseo, la corsa con le bighe.
Tutti indizi che riportano al tempo in cui si ricercava in maniera considerevole la spiritualità e l'esistenza di un vero Dio, un unico Dio, il creatore del mondo. Ma a quanto pare Francis Ford Coppola suggerisce una versione diversa della rivelazione della cosiddetta Verità. Una versione che personalmente sposo a tutto tondo avendola già immaginata parecchio tempo addietro e della quale ho seria convinzione.
La chiave di tutto è già presente nelle prime scene del film.
Catilina esce dal suo laboratorio, sopra il grosso e largo cornicione della bellissima costruzione che offre una suggestiva visione aerea di New Rome e, proprio mentre sta per lanciarsi nel vuoto (sembra un suicidio ma poi ci si rende conto che era solo un esperimento) pronuncia la frase: "aspetta un momento" o qualcosa del genere alla quale segue un fermo immagine che suggerisce che il tempo si è fermato per poi tornare indietro.
Una scena successiva dove l'architetto abbatte un intero palazzo con la dinamite e mentre questo cade ordina agli artificieri di fermarsi e il crollo si ferma per qualche secondo, conferma che la chiave di tutta la rivelazione non è Dio bensì il Tempo.
È il tempo il responsabile del bene, del male, della pace, della guerra. Il tempo guarisce, fa nascere, vivere, morire, tutto ciò che l'uomo nella sua disperata ricerca di un divino ha attribuito a Dio, è invece ascrivibile al Tempo.
In altre parole Dio non esiste perché non si può vedere né contemplare con gli occhi e con i sensi mentre il tempo esiste ed è contemplabile in ogni momento. In definitiva il Tempo è Dio.
Un Dio/Tempo che similmente ai canoni bibblici sceglie il mezzo e le persone che dovranno diffondere il suo pensiero sulla terra: amore e uomo e donna. Ad un certo punto del film Catilina perde il suo potere di fermare il tempo ma interviene l'amore a farglielo riacquistare e questo amore giunge attraverso Julia che (nel film si capisce da subito) è sempre stata innamorata di lui. Proprio lei, la figlia del sindaco rivale, quella che di sua spontanea volontà si è data a lui sia nel lavoro che, ora, nell'amore. E, per mezzo della donna (Eva), l'uomo (Adamo) trovando in lei la musa ispiratrice, attraverso l'amore, riesce a ritrovare il potere di fermare il tempo.
È una chiara rappresentazione del primordiale status quo mistico secondo cui la figura femminile è al centro della creazione, la Sophia divina, la vergine madre e la simbolica potenza femminile che comanda e crea fin dall'inizio dei tempi.
La messa in scena suggerisce tutte queste similitudini ed allegorie che sono troppo vicine al concetto della spiritualità ed è difficile non intravedere, da ultimo, la velata somiglianza, nell'ultima scena del film, di un architetto Catilina (architetto del Divino) al predicatore Nazareno con la folla di fedeli che lo stanno ad ascoltare ed elogiare sulla ormai classica altura di pietra sulla quale predicavano Mosè, Giovanni Battista e Gesù nei racconti bibblici.
Megalopolis è la terra promessa dove regna pace e amore, dove regna il Tempo, l'Onnipotente, il benefattore, il buono, il cattivo, il saggio, il guaritore, il protettore, colui che gli uomini, da sempre, hanno chiamato Dio ma che in realtà si chiama Tempo.
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