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Megalopolis

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Megalopolis

di orsotenerone
9 stelle

Mamma mia, parlare di questo film è veramente complicato: ma iniziamo con il dire che Megalopolis non è ne un capolavoro, ne una ciofeca tremenda come tanti vanno a dire.

E’ un film molto complesso, ma adatto a tutti, basta aver voglia di mettersi in gioco e tenere una discreta soglia di attenzione. Per capirsi, non dobbiamo pensare che sia quel classico film che vedi mentre cucini o guardi i social.

Francis Ford Coppola fa di questo film esattamente ciò che vuole, con la libertà economica che dispone e con le sue indiscutibili doti tecniche e artistiche da grande regista.

Questo porta ovviamente ai pregi e ai difetti di questo film.

Sicuramente tra i problemi possiamo riscontrare l’eccesso di CGI che volutamente, a volte, sembra scarsa, ma spesso è invadente: chiaro messaggio sul mondo del cinema odierno. (ma andremo a riprendere questo argomento dopo).

Si nota anche, una poca voglia di andare ad indagare sul mondo in cui ruotano i personaggi e i personaggi stessi non sono ben descritti, lasciando allo spettatore solo le informazioni base, che gli servono per proseguire la visione dell’opera.

Gli eccessi del film

E’ chiaro, che parliamo di un film pieno di eccessi, come ad esempio le luci, (che farebbero impallidire la nazionale statunitense di elettricisti), ma sono semplicemente spettacolari e fatti come Dio comanda.

Forse, però, il problema maggiore di “Megalopolis” è il montaggio, volutamente assente o complesso che però rende il film più difficile ad una fruizione commerciale.

Megalopolis è la lotta tra il cinema di ieri (Esposito) e quello di domani (Driver), con un oggi comandato dal business entertainment )Voight e LeBouef).

La mia idea sul film

La pellicola è un continuo citazionismo di film, personaggi della filosofia, della scrittura e quant’altro: un magnifico manifesto della cultura che l’uomo ha saputo creare.

Dall’altra parte, non un’attacco, ma bensì una richiesta al pubblico generalista che segue l’input del momento, l’algoritmo di Netflix, ad andare oltre, a cercare ciò che effettivamente è arte, è cultura è cinema e non solo mangiare ciò che viene loro propinato.

Prova ne sono un paio di frasi dette più o meno a metà film: “La tendenza non è destino” e “non permetterò al tempo di dominare i miei pensieri”, più esemplificativo di cosi, cosa si vuole?

Francis Ford Coppola racconta questo mondo del cinema in modo cinico ma fantasioso, in modo drammatico ma diretto. Ci racconta una storia ma ci dice di guardare dentro a quel racconto.

Sembra tutto presagire un finale drammatico, un finale triste, senza speranza, ed invece quella bambina a cui Coppola delega il futuro, a cui da una speranza, rende il film, un piccolo gioiellino. Difficile, complesso, ma bello.

Sono tante le citazioni ai film in questa pellicola come ad esempio Ben Hur, il laureato, Titanic, Matrix, Metropolis e molti altri, ma c’è un pezzo del discorso conclusivo che va assolutamente citato

Finale con quel discorso che esce dalla bocca di Adam Driver che addirittura cita Shakespeare, che è una richiesta, del regista stesso verso lo spettatore, di vivere al meglio, vivere con i propri pensieri e non farsi plagiare.

Megalopolis: la citazione dal film.

Distruggi la morte, abbatti il ??mondo dei bassifondi dei nemici-amici che quelle famiglie che governano il mondo ti spingono dentro.

Sei nato con la possibilità di essere finalmente ciò che vuoi essere. Non si dica che abbiamo ridotto

noi stessi ad essere bruti e bestie senza cervello fin dalla nascita.

L’essere umano può essere giustamente definito un grande miracolo. E una creatura vivente che tutti possono ammirare.

Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni.

Siamo tutti solo un sogno.

Siamo tutti solo un sogno.

La madre terra ci ha dato la possibilità di vedere un futuro così bello che non possiamo permetterci che ce lo neghino

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