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Megalopolis

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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La recensione su Megalopolis

di Alvy
8 stelle

 

Non sono sicuro che le categorie della critica per come siamo stati abituati a conoscerle per decenni siano adeguate ad analizzare un testo che chiama a raccolta ogni forma narrativa ed estetica esistente e che poi fa saltare tutto in aria in un gesto anarchico di rivendicazione autoriale. 

 

Non sono parimenti sicuro di trovarmi di fronte al degno epigone di quella manciata di film che segnano un prima e un dopo nella storia del cinema e che obbligano a rimodulare teorie, sguardi e tendenze. Ogni singola inquadratura sembra urlare insistentemente al mondo “Guardatemi, sono diverso”: non è peregrino tacciare l’operazione di infantilismo (o di senilismo, che poi è la stessa cosa: bambini e anziani si somigliano molto) che, va detto, non sfocia mai in autoreferenzialità, onanismo o autocompiacimento (veri pericoli che queste follie produttive comportano).

 

Sono sicuro di una sola cosa: questo film non passa senza lasciare traccia nel cuore, nella mente e nell’anima dello spettatore. Forse non al punto da buttare a mare la vecchia critica e parlare di “capolavoro leggendario”. Forse non al punto da cambiare la storia del cinema. 

 

Ma al punto da cambiare la vita di un singolo spettatore disposto a prendere il largo e avventurarsi in mare aperto, sì, assolutamente sì, meravigliosamente sì, incredibilmente sì

 

Grazie Francis per questa folle favola che, come dice la madre di Sammy Fabelman al figlio per rispondere alla domanda Mamma, cos’è un film?, è davvero un sogno che non dimenticheremo mai

 

If you can't change the world, change yourself 

 

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Ultimi commenti

  1. Ethan01
    di Ethan01

    Si, magari non sarà un film autoreferenziale e compiaciuto, né un festival dell'eccesso (vedi "Babylon"); eppure "Megalopolis" non funziona e non convince, nella sua totale confusione contenutistica che rasenta e supera il kitsch. Se a girare un film del genere fosse stato il Robert Rodriguez di turno allora avremmo gridato tutti alla schifezza; ma siccome è Francis Ford Coppola allora gli si cerca di attribuire un significato e una profondità che tale film non possiede. Coppola voleva realizzare il sogno che covava da oltre quarant'anni e l'ha fatto, e ha voluto regalare questo "dono" (incomprensibile) ai posteri. Ma se ne sentiva davvero il bisogno? E ancora: sarà un film la cui importanza verrà compresa con il tempo? Difficilmente.

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