Regia di William Friedkin vedi scheda film
Con i difetti del film forzatamente rimaneggiato a causa della morte a metà riprese dell’anziano Bert Lahr (che doveva costituire il fulcro della vicenda ed invece il suo personaggio fu giocoforza confinato in un ruolo collaterale) e manipolato dalla produzione, quello di Friedkin è comunque un buon esordio. Per la verità, il regista di Chicago aveva girato nel 1966 Good Times, una sorta di musicarello con Sonny e Cher, che egli considerò sempre un prodotto televisivo. Dopo questo film, dal titolo non fuorviante, ma alquanto ammiccante (l’originale poteva suonare come “la notte in cui fecero la retata da Minsky”), Friedkin sembrava destinato ad una carriera da autore di commedie. Perché Quella notte inventarono lo spogliarello è indubbiamente tale, ed abbastanza divertente, anche grazie ad una coppia comica inedita, formata da Norman Wisdom (una rivelazione) e Jason Robards, nonché ad un tono nostalgico che da noi ha i suoi contraltari in film come Luci del varietà, Vita da cani, Basta guardarla o Polvere di stelle. Geniale l’invenzione della retata finale, nella quale cade anche il mennonita Jacob Schpintendavel (Harry Andrews).
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