Regia di Will Gluck vedi scheda film
AL CINEMA
Ben e Bea si incontrano, o forse è meglio dire scontrano, per caso in uno Starbucks. Da lì inizieranno a frequentarsi grazie alla indubbia alchimia che li contraddistingue e coinvolge reciprocamente.
Poi una frase origliata per sbaglio e una attesa resa vana a causa del primo malinteso, separa definitivamente i due.
O così essi credono, almeno fino a quando si ritrovano coinvolti in qualità di amici o parenti nel matrimonio imminente che la sorella di Bea sta organizzando in Australia con la sua compagna, guarda caso amica intima di Ben.
Ne succederanno di tutti i colori, a partire dal viaggio aereo che condurrà i due nell' altro continente per partecipare alla tanto attesa cerimonia.
Successo a sorpresa dell'anno, grazie soprattutto allo charme e alla capacità seduttiva dei due bellissimi ed affascinanti protagonisti, l'attrice ed ex modella ventisettenne Sydney Sweeney e il promettente divo trentaseienne statunitense Glen Powell, Tutti tranne te si presenta come una commedia degli equivoci che nasce spigliata e piena di energia, ma che si affloscia presto tra gli zuccheri nauseanti di una festa di matrimonio ridondante quanto pacchiana, al punto da suscitare molto presto sentimenti di affaticamento nel proseguire alla visione.
Tutto scontato tra ripicche e scenette viste mille volte, salvataggi-farsa che meriterebbero denunce esemplari, mentre la colonna sonora sciorina ruffiane, ma indubbiamente piacevoli hit come Got me started di Troye Sivan o Lancaster Nights di Charlie Burg.
Interpreti azzeccati, belli e simpatici, a cui si aggiungono vecchie volpi del set come Dermot Mulroney, e i due divi australiani Rachel Griffith e Brian Brown) servono a poco con uno script così banale e risaputo. Il successo riscontrato non deve sorprendere: è lo stesso che ha portato alla ribalta tanti brutti film con Tom Cruise negli anni '80, dal primo Top Gun a Cocktail.
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