Regia di Luigi Di Gianni vedi scheda film
Nella sala da tè chiamata Il copriteiera entra il colonnello Wedderburn. Le due anziane sorelle proprietarie del locale lo ascoltano con grande apprensione: l'importante uomo chiede loro di segnalargli l'eventuale ingresso nel locale di una ragazza con la sciarpa e di un uomo con un soprabito a quadri, forestiero. Le donne prendono quella richiesta come una vera e propria missione, fors'anche con troppo zelo.
L'inizio della carriera di Luigi Di Gianni, classe 1926, fu all'insegna delle produzioni televisive; il Nostro ebbe modo di farsi le ossa, infatti, girando qualche 'sceneggiato' per la Rai, tra i quali spicca Il copriteiera. Tratto da un “giallo televisivo” (così sulle didascalie in coda al lavoro) del britannico Alfred Shaughnessy con una traduzione di Franca Cancogni, Il copriteiera è un gradevole esercizio di teatro sul piccolo schermo confezionato con buona cura e recitato in maniera adeguata da un cast che comprende, tra gli altri, Teresa Franchini, Franca Dominici, Luisa Rivelli, Silvio Bagolini ed Edoardo Toniolo. Tante ottime seconde linee, ma nessun nome di particolare richiamo per il grande pubblico. Luci (Alberto Caracciolo) e scenografie (Sergio Palmieri) sono del tutto aderenti agli standard del palco, il ritmo è vivace e la storia di per sé intrigante, con qualche nota ironica di fondo e un finale a sorpresa. Un'ora e qualche minuto di durata. Per questa tipologia di lavoro, comunque piuttosto limitata già in partenza, sarebbe difficile chiedere di più. 5/10.
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