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L'abominevole dr. Phibes

Regia di Robert Fuest vedi scheda film

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La recensione su L'abominevole dr. Phibes

di pazuzu
8 stelle

Rimasto sfigurato e dato per morto da anni in seguito all'incendio della sua automobile, avvenuto mentre si recava al capezzale della moglie Victoria Regina, morta sotto i ferri nel corso di un'operazione chirurgica, il dottor Phibes, celebre organista laureato in teologia, pone in atto la propria vendetta: convinto che le responsabilità del decesso dell'amata siano da attribuire all'imperizia dei membri dell'equipe medica, decide di ucciderli ispirandosi alle dieci piaghe d'Egitto descritte nella Bibbia.
Che questo stravagante horror sia fortemente caratterizzato da nerissino humor il regista Robert Fuest tiene a sottolinearlo fin da subito, dal grottesco e barocco incipit che vede il protagonista, avvolto in un mantello in raso nero, accompagnare i titoli di testa suonando con trasporto l'organo che (posto su una piattaforma mobile) fluttua verticalmente tra i due piani della sua enorme casa, per poi spostarsi davanti ad un'orchestra di manichini semoventi, dare il via alla loro surreale performance, e sulle note di questa esibirsi in un ballo rigoroso e solenne con la propria bella e silenziosa assistente Vulnavia, dopo aver assistito al regale ingresso in scena di lei e prima che la stessa si rechi, con una gabbia piena di pipistrelli vampiro, a servirli come pena al malcapitato di turno. L'abominevole dr. Phibes viaggia dunque su un doppio binario, laddove un'onnipresente vena di gelida ironia interviene a mitigare ed ammorbidire un contesto altrimenti ben più cupo.
Protagonista indiscusso della pellicola è un Vincent Price gigione ma strepitoso nel rendere le sfaccettature del suo personaggio attraverso un'interpretazione da cinema muto sottolineata dai frequenti primi piani che il regista gli concede: il dottor Phibes, infatti, nell'incidente ha perso la parola e non solo, e di fatto non apre mai la bocca per parlare (la sua voce giunge tramite una sorta di curioso grammofono collegato tramite uno spinotto alle corde vocali) ma nemmeno per nutrirsi (in una delle scene più stralunate lo vediamo versarsi lo champagne direttamente in un buco nel collo). Il personaggio cui Price dona la propria inquietante fisicità è inconsueto e sinistro, ma non un cattivo puro: è piuttosto un antieroe, un uomo sconfitto che persegue il suo disegno criminale per un fine romantico. Egli uccide per amore: deturpato nel volto e dilaniato nell'anima, sceglie di proseguire una vita ormai priva di senso per il tempo strettamente necessario a sedare la propria disperazione, mandando quotidianamente messaggi d'amore alla sua defunta sposa presso l'altare che le ha consacrato in casa, e concependo per i suoi presunti assassini trappole ingegnose terribili e letali, attendendo di metterle in pratica per poi realizzare il proprio destino e ricongiungersi a lei per sempre.
Nulla è dato sapere sull'effettività delle colpe dei medici, e a nulla serve nell'economia del racconto. Lo sviluppo della storia è anzi prevedibile, per via di una sceneggiatura (di James Whiton e William Goldstein) episodica e convenzionale, mentre il ritmo soffre di una certa incostanza, perché se da un lato i sadici e fantasiosi omicidi sono messi in scena mostrando inventiva ed eccentrico gusto dell'orrido risultando spesso imperdibili (tra tutti la piaga della grandine riprodotta in scala nell'abitacolo di un'automobile e quella delle locuste realizzata in una stanza d'albergo), e gli intermezzi funerei nelle ambientazioni kitch e sfarzose (di Brian Eatwell) della reggia segreta di Phibes impressionano per impatto grafico, dall'altro la parte inerente le indagini di Trout e Grow, i due mediocri investigatori di Scotland Yard, appare ben più debole ed incontra diversi momenti di stanca.
Entrato di diritto nel novero dei classici del genere, tanto da esser considerato un antenato di molti horror moderni, L'abominevole dr. Phibes è un film imperfetto ma ricco di spunti, dove nella manifesta meccanicità di una trama in cui il principale motivo di interesse è scoprire con quale stratagemma sarà fatta fuori la prossima vittima, ad emergere sono un'irripetibile atmosfera di lugubre leggerezza, i colori saturi della fotografia, gli eccessi delle scenografie, la prova magnetica di Vincent Price e la sua caratterizzazione del dottor Phibes, una serie di geniali efferratezze, ed il bellissimo finale, morboso poetico e indimenticabile.

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