Regia di Nick Nostro vedi scheda film
Fra i tanti peplum del periodo, questo Il trionfo dei dieci gladiatori si può segnalare per la vaga disposizione a inquadrare il periodo storico-politico raccontato: i gladiatori non sono solo energumeni i cui muscoloni funzionano da 'effetti speciali poveri' per la pellicola, ma sono anche uomini ridotti in schiavitù, capaci di veri e propri sentimenti, così come i romani sono qualcosa di lievemente più elaborato che semplici figurine stereotipate di conquistatori audaci, e la gloria lascia spazio alla vanagloria. Forse - ma davvero forse - questo piccolo scatto in avanti nei contenuti si deve alla presenza di Simon Sterling (cioè Sergio Sollima) accanto al regista in fase di scrittura del soggetto (la sceneggiatura è del solo Nostro), o magari è semplicemente una fisiologica evoluzione del genere ormai consunto. In ogni caso sul piano della forma Il trionfo dei dieci gladiatori è mediocre quanto la firma del regista lascia presupporre e l'intera trama si snoda attorno alla solita serie di scazzottate, combattimenti, scene dimostrative delle smodate forze dei nerboruti protagonisti, qui radunati in un cospicuo gruppetto. Fra gli interpreti troviamo Helga Linè, Gianni Rizzo, Enzo Fiermonte/William Bird, Ivano Staccioli/John Heston, un giovane Sal Borgese, Ugo Sasso/Gordon Steve. Musiche dozzinali di Carlo Savina, ritmo medio-alto come da copione, idem per l'inconsistenza di dialoghi e situazioni. 2,5/10.
Antica Siria. Dieci gladiatori sono incaricati di rapire una regina sgradita ai romani; la missione 'politica' diventerà presto una missione per la propria libertà.
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