Regia di David Miller vedi scheda film
La prima sensazione provata all'inizio di questa pellicola, è stata di déjà-vu rispetto ad una pellicola di molto successiva firmata da Clint Eastwood (Gli Spietati, ovviamente). La figura del cowboy in decadenza è resa però in maniera più efficace e diversa in questo film, non parlo della figura fisica ma di tutto il suo mondo, persino i suoi valori. John W. Burns va in cerca del vecchio amico e rischia di essere arrotato dalle auto, si fa mettere dentro per aiutarlo e scopre che l'altro è maturato e rinnega tutto ciò che lo stesso John si ostina a rappresentare. Esatto, dice proprio così, maturato e lo ribadisce. L'etica del cowboy, la vita all'aria aperta, la negazione dell'autorità civile laddove in contrasto con i valori del vecchio West, tutto questo è alle spalle, è al di là della maturità e fa parte di un mondo infantile e indefinito, accantonato dall'amico per un ideale diverso, di accettazione delle leggi e di sacrificio in nome della famiglia. Non è un film che funziona in toto, il ritmo spesso cala vertiginosamente e manca l'epica che avrebbe reso più drammatica la sua fine ma è una pellicola che comunque si distingue, che vanta un cast di attori di tutto rispetto e che segna, prima di molte altre, un cambio di direzione definitivo.
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