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Solo sotto le stelle

Regia di David Miller vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Solo sotto le stelle

di ethan
8 stelle

'Solo sotto le stelle' - ma il titolo originale, 'Lonely are the Brave', è più incisivo - narra le vicende del cowboy 'fuori tempo massimo' John W. Jack Burns (Kirk Douglas) che in un'America il cui paesaggio è ormai 'contaminato' da creature 'mostruose' come aerei, macchine e camion, che si muovono su strade asfaltate, che hanno soppiantato le piste sterrate  e le praterie dove un tempo i cowboy conducevano le mandrie al pascolo oppure i soldati si scontravano con le tribù di nativi e ogni terreno è delimitato da un filo spinato, che se scorto da Jack, viene immediatamente tagliato.

Il film vede in cabina di regia il versatile David Miller che, come per altri generi - il comico con 'Una notte sui tetti', il noir con 'So che mi ucciderai' e il thriller con 'Merletto di mezzanotte' - si dimostra a suo agio in questa storia - tratta dal romanzo di Edward Abbey e ben scritta per lo schermo da Dalton Trumbo (che aveva già collaborato con Douglas, 'Spartacus' è di soli due anni prima) - dal sapore nostalgico, catalogabile come un western moderno o un dramma dagli echi western.

La pellicola ruota attorno a Jack Burns, un antieroe laconico, un loser (come se ne vedranno poi in tanti film di Sam Peckinpah) che vive e si sposta unicamente con la sua cavalla, Whisky, refrattario a vivere all'interno di un contesto civilizzato: egli torna nella città dove il suo migliore amico (Michael Kane) è stato imprigionato e, dopo esser stato ospite della mogli di lui (una Geena Rowlands molto giovane, bella e già brava), per la quale prova dei sentimenti ed è anche corrisposto ma con cui non sente di legarsi perché lui non vuole legami con nessuno, fa scatenare una rissa in un locale - fantastico questo duello con l'uomo con un braccio solo che, lealmente, Jack affronta come se fosse pure lui mutilato - per farsi anch'egli arrestare e, una volta in carcere, organizzare la fuga con l'amico. Ma l'amico non ci sta -  gli manca poco da scontare - e così scapperà da solo per le montagne, dopo aver recuperato il fedele animale, inseguito in macchina da uno sceriffo poco convinto di quello che fa (Walther Matthau, in un ruolo dove le epressioni del suo viso valgono più di mille discorsi) e che prova una nascosta ammirazione per il fuggiasco e da un gruppo di agenti, tra i quali il sadico vice sceriffo Gutierrez (George Kennedy in una prova da cattivo a tutto tondo) e altri ancora in elicottero.

Finale di straziante malinconia e amarezza, che simboleggia la sconfitta di un personaggio ormai scomparso, una sorta di fantasma e la fine di un'epoca destinata a rivivere solo nei ricordi o appunto sullo schermo.

Eccezionale la prova di Kirk Douglas (9), incisivo come non mai in questo personaggio coerente fino in fondo con le sue idee e la sua visione idealistica dell'esistenza, capace di passare senza colpo ferire da un registro da commedia picaresca con cui esordisce nella prima scena, ad un altro romantico nella parentesi con la donna dell'amico a quello drammatico della fuga ed infine tragico dello sconsolante finale.

Voto: 8 (visto in v.o. su YouTube).

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