Regia di Naoya Fujita vedi scheda film
26° FAR EAST FILM FESTIVAL DI UDINE (2024)
Yuki cambia scuola media ogni mese a causa dei continui spostamenti imposti dalla tournée perenne della compagnia di teatro popolare giapponese (taishu engeki) di cui il padre è capocomico. Grazie a una commissione affidatagli dall'insegnante, stringe amicizia con il ragazzo più bravo della classe, Ken, che arriva sempre primo nelle verifiche nonostante abbia ormai smesso di frequentare le lezioni.
Altro trait d'union tra i ragazzi è Asaka, cantante in un gruppo femminile di idol (effimere celebrità musicali teenager giapponesi) di cui Ken è un fan sfegatato e che dopo lo scioglimento della girl band finirà per volontà della madre a lavorare nella stessa compagnia teatrale di Yuki.
La tenerezza di questo coming of age nipponico ha colpito il pubblico del Far East Film Festival, che ha tributato al suo giovane e commosso autore un lunghissimo applauso al termine della proiezione domenicale al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
La poetica leggerezza di tocco nella rappresentazione dei sentimenti mi ha ricordato un certo cinema di Hirokazu Kore Eda (in particolare l'ultimo Monster che tratta temi almeno in parte analoghi).
Il film fa poco a poco trapelare che l'amicizia tra due solitudini adolescenziali possa nascondere la nascita di un sentimento romantico tra i due ragazzini, destinato a rimanere inespresso per la giovanissima età e per il forzato precoce allontanamento del girovago Yuki, ma destinato anche a lasciare impresso un segno nel cuore di entrambi.
Il giovane regista Fujita Naoya, classe 1991, già all'opera prima dimostra di saper gestire con efficacia e sensibilità il materiale narrativo. Conciso nell'esprimere in 80 minuti tutto quel che vuole comunicare, senza perdersi in inutili lungaggini cela e rivela l'interiorità dei personaggi mantenendo accesa la partecipazione emotiva. Così dissemina indizi con cui ci fa scoprire poco a poco la queerness dei suoi protagonisti: la bravura nell'interpretazione personaggi femminili in costume di Yuki, la comune passione per le idol, l'insofferenza di Ken all'approccio intimo della fidanzatina.
Confetti è anche un sentito omaggio all'arte del taishu engeki, di cui riprende in varie sequenze le rappresentazioni sul palcoscenico oltre che il dietro le quinte dello spettacolo.
Voto: 7,25 su 10
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