Regia di Julia Gutweniger, Florian Kofler vedi scheda film
Con molte ore di girato, ma senza un commento fuori campo se non le voci dei protagonisti, semplicemente registrati nelle loro attività quotidiane, e senza prediligere una categoria di lavoratori e lavoratrici, rispetto a un'altra. La coppia di registi Italiani (entrambi originari di Merano) Julia Gutweniger e Florian Kofler, con la supervisione drammaturgica di Tizza Covi e Rainer Frimmel, riesce a mostrarci in una sequenza cronologica che parte in pieno inverno, arriva al culmine della stagione, per poi giungere al termine, in pieno autunno, la vita di coloro che si celano dietro le nostre vacanze in riviera, fosse per un semplice fine settimana o un soggiorno più lungo.
Seguendo bagnini che si esercitano nei massaggi cardiaci. Sarte e operai che fabbricano ombrelloni, scavatrici che preparano le spiagge, gli animatori che provano coreografie, tutti coinvolti ma nessuno intervistato ci si crea un'idea di come la vita di chi lavora nell'industria del turismo, in tal caso balneare, sia concitata, frenetica e al tempo stesso compressa in pochi mesi all'anno ma per molti versi possa essere anche appagante.
Il documentario firmato sotto la produzione Italo Austriaca di Eutopiafilm e Albolina Film alla fine non fotografa una sola località ma il 'non luogo' della riviera - le riprese si sono succedute fra Jesolo, Lignano e Riccione - e di come questa cambi a seconda dei momenti dell'anno: deserto a inizio e fine stagione. In preparazione e in seguito rigurgitante di gente nel resto della pellicola e del periodo. Il duo di registi, esperti in documentari, alla fine di tanto surrealismo, che lascia tempo e spazio a chi vede di costruirsi le proprie idee, decide di mostrare anche una denuncia sul mondo del turismo, non facendosi sfuggire la possibilità di riprendere i cortei di protesta degli stagionali, da sempre sottoposti a turni di lavoro massacranti e a buste paga esigue.
Vincitore di numerosi premi. Il documentario pecca forse di non spiegare minimamente dove desideri andare a parare, lasciando lo spettatore libero (esattamente come noi) di essere catturato e vedere nella narrazione quello che maggiormente l'interessa: se i lavoratori stagionali, o le aziende che tutto l'anno in riviera producono gli oggetti necessari per i nostri soggiorni (è il caso di chi fabbrica ombrelloni e sdraio). Se il tempo che varia i luoghi, vittime di una sinusoide temporale (vuoto - pieno - vuoto). O le parole che i protagonisti si scambiano mentre sono ripresi.
Da vedere se si desidera conoscere meglio cosa e soprattutto chi lavora nel mondo del turismo balneare. Ma senza la presunzione di ottenere risposte assolute.
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